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Bari, Luigi De Laurentiis: “All’inizio non avevamo nemmeno gli asciugamani. Papà Aurelio? Sicuramente diverso da come viene dipinto”

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Lunga intervista concessa al Corriere dello sport dal rampollo di casa De Laurentiis. Luigi, presidente della compagine pugliese appena promossa in serie cadetta, ha rivelato anche particolari dettagli del suo rapporto con papà Aurelio, patron del Napoli, spesso criticato dall’ambiente calcistico per essere avaro (anche) di sentimenti.

Bari, Luigi De Laurentiis: “All’inizio non avevamo nemmeno gli asciugamani. Papà Aurelio? Sicuramente diverso da come viene dipinto”

“Mio padre è molto tenero, all’esterno è percepito in maniera diversa – ha dichiarato il presidente biancorosso Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio -. Mio padre è un grande maestro, la lezione sul non perdere l’occasione. Sulla gestione delle risorse umane abbiamo una visione diversa. A Bari passo circa 9 giorni al mese. Bari è gestita da Dio, è pulita, poco traffico, si sta alla grande, hanno ripulito una città, mi ricorda molto New York con Giuliani. La Puglia sta crescendo molto. Tra mio padre e Gravina? Penso che i conflitti non portino lontano. Sono due persone molto intelligenti. Ci sono molte persone che non sanno dove vedere le partite, la Lega Calcio non ha un proprio canale per vendere le partite in tutto il mondo. Se io vivo in Arkansas e voglio vedere il Palermo, oggi dove poter cliccare e avere l’offerta singola partita, tutte le partite del Palermo, tutte le partite della Serie dove gioca il Palermo. I guadagni sarebbero giganteschi. A Bari all’inizio non avevamo gli asciugamani, ho dovuto chiamare un albergatore per gli asciugamani ai nostri giocatori. A Napoli mi ero dilettato nel merchandising, marketing, comunicazione digitale. Le maglie, tutto ciò che potesse creare fatturato dal punti di vista creativo. Papà mi chiamò alle 7.30, dicendomi voglio comprare il Bari, voglio affidarlo a te. Oggi quando sento l’inno del Bari mi viene la pelle d’oca, il campionato ti strema. Poco sonno la notte. Sarebbe un dispiacere lasciare Bari promosso in A. Siamo stati accolti alla stragrande. In Serie D siamo stati primi per tutto il campionato, l’ultima partita sono venuti in 20mila. Mio padre mi ha insegnato a lavorare in prima persona su tutto, questo ti porta a controllare le spese e ad avere i bilanci in ordine. Quando mi chiedono “portaci in A” dico godiamoci la B, non vendo fumo. Tutto il Bari costa dieci milioni. Abbiamo rimesso tanti soldi col Bari. La nuova maglia del Bari sarà a polo, con i bottoni. La presenteremo ai primi di luglio. Certamente una biancorossa. Sulla prima maglia bisogna sempre essere rispettosi pur cambiando sempre qualcosa altrimenti il tifoso non la ricompra. Sulle altre pieno divertimento. Mai tifato prima per altre grandi squadre. Prima squadra Napoli, seconda Bari. Mi diverte da morire Ibrahimovic, è irriverente. Portarlo al Bari? Certo. Il film cui sono più legato è Manuale d’amore che era molto avanti rispetto al 2005 anno in cui uscì”.

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