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Il calcio femminile passa al professionismo: cosa cambia

Italia femminile

CALCIO PROMESSIONISMO – Svolta storica ieri in Consiglio Federale: il calcio femminile passerà al professionismo ufficialmente dall’1 luglio. Erano da anni che le donne del pallone chiedevano questo riconoscimento, fin qui riservato solo agli uomini. Sebbene la Figc sia la prima in Italia ad attuare questo importante percorso, la nostra nazione arriva in estremo ritardo rispetto ad altri Paesi come Regno Unito, Spagna e Francia.

Il calcio femminile passa al professionismo: cosa cambia

“Cosa voglio fare a grande? La calciatrice”. Sì, da luglio in poi anche le bambine potranno sognare di fare della propria passione un vero e proprio lavoro, senza suscitare qualche smorfia di perplessità o utopia. “Il processo per il calcio femminile è definitivo – ha detto il presidente federale Gravina alla stampa – finalmente ci sono le norme che disciplinano l’attività e l’esercizio del professionismo del calcio femminile, è una giornata importante”.

Ma cosa cambia di concreto questo passaggio al professionismo? Innanzitutto le calciatrici della squadre di Serie A avranno contratti da professionisti e quindi vedranno riconoscersi i contributi previdenziali, versare Irpef, un fondo di fine carriera e vedersi riconosciuti anche i diritti che riguardano i congedi di maternità. Il tetto degli stipendi (ora fissato a 30.000 euro annui) potrà salire, certo non siamo in MLS in cui lo stipendio delle donne è pari a quello degli uomini, però di certo questo passaggio ne apre la strada. I contratti dilettantistici che non verranno rivisti entro il 30 giugno, stanno alle norme attuali, potrebbero perdere di validità e le tesserate potranno liberarsi.

Le società non saranno esentati dai costi in questo passaggio: il sito L Football sostiene che il costo dei soli ingaggi delle giocatrici potrebbe pesare sui club per il 37% e il 58% in più rispetto a ora, come minimo. Ad oggi quasi tutte le squadre hanno impianti adeguati, ma il costo del lavoro crescerà significativamente e non è escluso un intervento di sostegno della Federcalcio. Nell’attuale Serie A femminile ci sono 12 squadre, di cui 10 hanno una squadra maschile professionista. Fanno eccezione le due campane Napoli Carpisa e Pomigliano, che se non verranno retrocesse (le partenopee sono terz’ultime) dovranno compiere un adeguamento societario.

Ieri si è compiuto un passo epocale per la storia del calcio, ma anche e soprattutto per la storia delle donne. Una rivoluzione nel mondo del Pallone che si chiedeva da tempo, un faro acceso nello scorso mondiale quando le ragazze di Milena Bertolini hanno avvicinato gli italiani al calcio femminile.

Serena Grande

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