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Mino Raiola non ce l’ha fatta: il noto agente di calciatori si è spento a 54 anni

Inutile corsa a sperare che fosse l’ennesima bufala sul suo conto. Non stava bene da tempo, questo si sapeva. Purtroppo la notizia che scuote il mondo del calcio è vera: uno dei più potenti e importanti agenti di calciatori è deceduto a 54 anni a causa di una grave malattia. C’è il tweet dal suo profilo ufficiale.

Mino Raiola non ce l’ha fatta: il noto agente di calciatori si è spento a 54 anni

Notizia tremenda, Mino Raiola è morto: era stato ricoverato e operato all’ospedale “San Raffaele” di Milano per una patologia polmonare non legata al Covid. Da qualche mese le sue condizioni si erano aggravate. Raiola ha segnato un’epoca, antesignano dei paperon de paperoni tra i procuratori sportivi, lascia un’eredità pesantissima.

Chissà se sarà riuscito anche a piazzare il suo ultimo grande talento, lo scandinavo Erling Haaland, una delle tante operazioni interpretate da assoluto attore protagonista e anche da regista, da chi è riuscito a traghettare, gestire, scoprire e arricchire diamanti grezzi come Ibra, Pogba, Gigio Donnarumma, Verratti, Balotelli, Mkhitaryan, de Ligt, Lozano, Manolas (con trascorsi turbolenti coi napoletani Hamsik ed Insigne, tra gli altri).

Procuratore star del mercato, tanto da aver chiuso affari nel 2020 da 848 milioni di dollari con commissioni certificate per 85, ma di origini umili: nato a Nocera Inferiore, cresciuto ad Angri, emigrato ad Haarlem in Olanda e da qualche anno residente a Montecarlo. Ricco, ricchissimo al momento della scomparsa, dopo aver iniziato la sua incredibile ascesa dalla pizzeria di famiglia. Sapeva come trattare i clienti, li faceva sentire bene, dispensava consigli. Poi, a 18 anni, il primo vero affare: compra un McDonald’s che poi rivende molto bene per fondare una società di intermediazioni, la Intermezzo spa.

Così parte la sua scalata. Una lunga carriera che l’ha portato a diventare un fuoriclasse del mestiere di procuratore. Sempre attento alla sostanza, incurante della forma: nel vestirsi, spesso e volentieri in t-shirt e bermuda, così come nel trattare tutti in maniera gergale e irriverente, quasi sempre capace di realizzare le sue strategie performanti. Che la terra gli sia lieve.

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