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Monza, Galliani: “Da Brad Pitt a Calimero in un attimo, ora obiettivo parte sinistra della classifica. Su Pessina…”

Galliani

“Il 13 aprile del 2017 finisce la mia avventura al Milan e il telefonino si trasforma nello specchio di un mondo, di un modo. Adriano Galliani, che fino a quel momento era alto, bello e con gli occhi azzurri, ha presente Brad Pitt? Diventa improvvisamente, e rapidamente, Calimero.” Il dirigente brianzolo si racconta al Corriere dello sport: nelle sue parole trionfi, delusioni e la grande voglia di calcio, soprattutto nella sua Monza…

Monza, Galliani: “Da Brad Pitt a Calimero in un attimo, ora obiettivo parte sinistra della classifica. Su Pessina…”

“Ho contato 165 messaggi di procuratori. Li ho segnati tutti con l’asterisco. Quando mi chiedono se è stato più difficile vincere la Champions col Milan o ottenere la promozione in A col Monza, rispondo la seconda, assolutamente. Il Milan che Berlusconi acquistò nell’86 era un top club che aveva vinto due coppe dei campioni, nel ‘63 e nel ’69, e dieci scudetti. Il titolo era ossidato, per le ragioni che sappiamo, ma il club aveva una tradizione, incarnava dei valori anche culturali. Berlusconi e Galliani l’hanno portato a 7 coppe dei campioni e 18 scudetti partendo da una base, da un prestigio consolidato. Il Monza, nato nel settembre del 1912, la A l’aveva soltanto sfiorata, aveva conosciuto il fallimento ed era ripartito dalla D come Domodossola. Lo stadio nel 2018 era inagibile, il centro sportivo praticamente inesistente. Soltanto il primo luglio del 2017 era tornato in C e avrebbe dovuto giocare a Gorgonzola, ospite del Giana… Monza è una delle province più ricche d’Italia, ha 800mila abitanti e 75mila imprese, considero impresa anche una partita Iva. L’anno scorso le aziende monzesi hanno esportato per oltre 10 miliardi di euro. Malgrado questi numeri, fino al 29 maggio Monza era l’unica provincia lombarda mai presente in serie A. C’è riuscito il “binomio”, metta sempre prima Berlusconi, poi Galliani. Due brianzoli, uno acquisito nel ‘70, l’altro originale. Monza ha un fascino particolare che le deriva dall’autodromo, la A aumenterà certamente indotto, attenzione, luce”. Obiettivi stagionali e mercato. “Far parte stabilmente del lato sinistro della classifica, a questo ci si riesce soltanto attraverso una crescita complessiva. Penso a Atalanta, Sassuolo, Verona. A settembre il Monza avrà speso 20 milioni per migliorare l’impiantistica, le strutture, ovviamente partendo dal 2018. Due sono gli step per lo stadio: il primo, l’apertura della tribuna est, che avverrà in agosto per l’esordio in coppa Italia, e porterà la capienza a 16mila posti. Il secondo la stagione seguente: ispirandoci al modello Dacia Arena di Udine, vogliamo arrivare a 25mila anche attraverso la copertura a C delle due curve e della tribuna est. Monzello, che presto si chiamerà Centro Luigi Berlusconi, in onore del padre del presidente, ha 7 campi e ospita tutte e 15 le nostre squadre. Il budget lo farò in questi giorni, mi aspetta una full immersion estiva che non prevede weekend ma solo week. Cambieremo tanto, come abbiamo sempre fatto, per adeguare la rosa alla categoria. Le regole sono chiare: 17 giocatori, tre dei quali extracomunitari, più quattro italiani e quattro provenienti dal settore giovanile. Avendo una storia così frammentata, l’unico ex praticabile è verosimilmente Pessina (centrocampista atalantino, ndr), Matteo, al quale voglio bene. Ma non mi sembra un acquisto realizzabile. Le altre squadre avranno 25 in rosa, noi obbligatoriamente 21 più tanti over 2000. Punteremo comunque sui giovani, non sui nomi che leggo in questi giorni”.

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