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Damiano Tommasi nuovo sindaco di Verona. I progetti dell’ex mediano di Roma e Italia

Damiano Tommasi presidente assocalciatori

Damiano Tommasi eletto sindaco di Verona, dalla sede elettorale di via Faccio il nuovo primo cittadino si sposta in Piazza Bra. Dopo l’abbraccio dell’onda gialla che l’ha sostenuto, Tommasi entra per la prima volta da sindaco a palazzo Barbieri. “L’attenzione su queste amministrative era massima, ma ho ribadito spesso che il nostro campo è quello di Verona e le discussioni nazionali non devono entrare”, ha detto a caldo l’ex calciatore e presidente dell’AIC. Tommasi, alla guida di una lista civica sostenuta dal PD, con il 53,4% dei voti ha battuto il sindaco uscente Federico Sboarina, fermo al 46,6% e e penalizzato dal mancato apparentamento con la lista dell’ex leghista Flavio Tosi.

Damiano Tommasi nuovo sindaco di Verona. I progetti dell’ex mediano di Roma e Italia

“Ho capito che la gente ci seguiva quando anche gli altri candidati hanno cominciato a usare le nostre parole – ha proseguito il neo primo cittadino scaligero -. Verona si è raccontata in modo diverso dal solito, siamo riusciti a raccontare la politica senza insultare, parlando di giovani e di progetti. La gente ha bisogno di sognare, di guardare al futuro in maniera positiva. Oltre al tema di amministrare, c’è il tema di girare pagina. Dobbiamo coinvolgere tante persone e speriamo che in tanti si muovano: la politica deve attivare la gente. Grazie a tutti quelli che si sono dati da fare”.

Il calcio, la Roma scudettata, il numero 17, la fede, Don Milani, la solidarietà, quel ginocchio rotto nel 2014, l’Assocalciatori, le scalate in montagna, la moglie Chiara e i suoi sei figli. Se la vita di un uomo potesse essere riassunta in piccoli flash, quella di Damiano Tommasi potrebbe passare per questi momenti. Anima candida, questo il soprannome che gli è stato affibbiato in campo, è nato a Negrar il 17 maggio 1974 nel cuore della Valpolicella, ma è cresciuto a Vaggimal, frazione di Sant’Anna d’Alfaedo: un borgo di 75 famiglie a 30 chilometri da Verona. Ha 43 anni, più di 30 passati a tirare calci ad un pallone. Prima all’oratorio, poi sui campi veri, di serie A e in orbita europea e internazionale. Giocatore affidabile, dirigente preparato. Ora primo cittadino della sua città. In bocca al lupo, anzi, alla lupa

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