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Oggi primo giorno di ritiro a Dimaro: esordi di Olivera e Kvaratskhelia, Koulibaly e la certezza Spalletti

Primo giorno di ritiro presso la struttura di Dimaro-Folgarida in Val di Sole, in Trentino, per l’undicesimo anno dell’era De Laurentiis. Oggi comincerà il duro lavoro per la prossima stagione, tra (più) incertezze che (meno) sicurezze, con azzurri che non hanno rinnovato e un mercato in entrata bloccato dalle uscite.

Oggi primo giorno di ritiro a Dimaro: esordi di Olivera e Kvaratskhelia, Koulibaly e la certezza Spalletti

Primo giorno di ritiro ma anche primo giorno per Olivera e Kvaratskhelia, che conosceranno a breve i nuovi tifosi e i compagni della loro prossima avventura. Hanno 23 e 21 anni, tanta voglia di mettersi in gioco, di vincere, pronti a dimostrare le loro qualità e mettersi a disposizione di Luciano Spalletti. Sotto il nuovo allenatore avranno l’occasione di crescere tanto, come nello scorso anno lo è stato per i vari Lobotka, Elmas e Zanoli.

Spalletti, una certezza, forse al momento l’unica perché, sebbene sia iniziata la nuova stagione, sono tante le questioni ancora da mettere in ordine. A partire dalla porta dove ormai il rinnovo di Meret non sembra più una certezza, si parla addirittura di un cambio d’ordine, con top portieri come Navas e Kepa. In difesa, poi, tiene sotto scacco la situazione di Koulibaly: il tecnico toscano farebbe di tutto pur di trattenerlo, anche incatenarsi come disse una volta. Tuttavia, la questione è più complicata di quello che sembra.

Se da un lato il senegalese non vorrebbe andare a Torino, dall’altro avrebbe rifiutato anche la proposta di rinnovo. Eppure, De Laurentiis avrebbe fatto un’eccezione sul diktat del monte ingaggi, offrendo un quadriennale alle stesse cifre, cioè ben oltre il tetto dei 3,5 milioni. Indulgenza per Kalidou, con il quale il patron non vede l’ora di incontrare – potrebbe succedere martedì – per poter discutere faccia a faccia del suo futuro. Muro, invece, per Fabian Ruiz, che non vuole assolutamente si parli di rinnovo. La sensazione è che voglia arrivare a scadenza e questo non piace a un club che ha investito la bella cifra di 30 milioni prelevando al Betis. Così, lo spagnolo rischia di essere messo ai margini alla stessa maniera con cui fatto in passato con Milik.

Mertens
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Tutto l’opposto, manco a dirlo, è la situazione di Dries Mertens. I belga sta facendo di tutto per attirare le attenzioni di De Laurentiis, strappando qualche pezzo dalla richiesta economica pur di restare in azzurro. Ma ADL fa orecchie da mercate, non l’ha telefono e al ritiro il miglior marcato della storia azzurra non è stato convocato. Ciro Dries potrebbe prendere un accordo con qualsiasi club, ma la sua priorità resta sempre il Napoli. Convocato ma in uscita, Politano cerca una nuova casa, stesso discorso per Petagna e Ounas. Quello che a inizio mercato, invece, sembrava poter essere il protagonista, resterà: Osimhen non ha ricevuto (fin qui) nessuna offerta allettante e dunque si prepara a una nuova stagione azzurra. A meno di colpi di scena.

Serena Grande

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