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Vento del Sud – Meret ed Elmas non bastano, il Lecce merita il punto al Maradona LE PAGELLE

Il tifoso istintivamente ama, ma poi impara. Il tempo ci dirà quanta storia nuova scriverà a Napoli la versione 2.0 di Luciano Spalletti. Quella senza i totem, quella che vede la luce dopo un’estate turbolenta e piena di colpi di scena. Il mercato è ancora in corso, secondo molti manca ancora un tassello per completare la rosa (un portiere di livello internazionale). Il giudizio è ancora sospeso, tra le velleità di colmare il gap con il recente passato, la necessità di presentarsi al meglio all’appuntamento con la Champions League e le critiche (poi rimodulate) della città verso la gestione del club.

Vento del Sud – Meret ed Elmas non bastano, il Lecce merita il punto al Maradona LE PAGELLE

Pari al Maradona nel primo tempo, dove succede tutto nel giro di sei minuti. Prima il rigore per il Lecce: fallo di Ndombélé e Colombo sul dischetto. L’attaccante scuola Milan parte e spiazza Meret, ma l’arbitro lo ferma: non aveva ancora fischiato per autorizzare la battuta. A quel punto Colombo calcia per davvero, cambia angolo, Meret no e lo ipnotizza. Poi tutto rapidissimo: due minuti dopo segna Elmas. Ne passano altri quattro e Colombo trova un gran gol da fuori area per il pari. Il secondo tempo è stranamente meno intenso, forse per le troppe emozioni di quei sei minuti in cui succede di tutto. L’irruenza e la scarsa vena offensiva dei titolari subentrati non cambia l’inerzia del match, nonostante le occasioni capitate a Politano, Osimhen e Di Lorenzo. Il Lecce di Baroni, rappresentante illustre del Napoli scudettato, strappa un punto, meritandolo pienamente.

TOP

Meret 7: nel multiforme universo dello sport è difficile trovare qualcosa di più perfido e allo stesso tempo affascinante di ciò che riservano le norme del calcio al portiere. Un uomo che è l’unico ad avere compiti diversi dagli altri, immerso in un campo enorme se paragonato a quello della maggior parte degli sport di squadra, confinato a metri e metri di distanza dall’unico altro suo omologo, che comunque resta un avversario, e costretto a vestire una maglia differente da quella dei suoi compagni. Un uomo condannato a novanta minuti più recupero di solitudine, interrotta dalle sporadiche pacche sulle spalle dei compagni dopo una bella parata. Nessuno di questi, però, è l’aspetto più crudele dell’essere portiere. Niente, infatti, è paragonabile a cosa accade a un estremo difensore nel caso in cui si ritrovi secondo nelle gerarchie dell’allenatore.

Falcone 7: vedere Meret, più un paio di interventi prodigiosi.

Ostigard 7: bada al sodo e non ne sbaglia una. Efficace e senza fronzoli, bravo.

Banda 7: il Lecce suona al ritmo di Lamek: la freccia zambiana ricorda il primo Lavezzi, davvero interessante il colpo di Corvino.

FLOP

Osimhen 5: sbatte sulla difesa giallorossa, i centrali leccesi lo seguono anche negli spogliatoi. Lui battaglia dall’inizio alla fine, ma non è preciso.

Lozano 5: a tratti irritante.

Ndombele 5 – L’ex Tottenham è protagonista di un paio di cambi passo degni del suo nome, ma ha sulla coscienza il rigore su Di Francesco poi parato da Meret. Spalletti gli risparmia il secondo tempo.

Di Francesco 5: il figlio d’arte non entra mai nel match.

NAPOLI (4-2-3-1): Meret 7; Di Lorenzo 6, Ostigard 7, Kim Min jae 6.5, Olivera 5.5; Anguissa 6.5 (84′ Simeone NG), Ndombele 5 (46′ Lobotka 6); Politano 6 (71′ Lozano 5), Raspadori 5.5 (46′ Zielinski 6), Elmas 6.5 (56′ Kvaratskhelia 5.5); Osimhen 5. All. Spalletti 6

LECCE (4-3-3): Falcone 7; Gendrey 6.5, Tuia 7, Baschirotto 6.5, Pezzella 6.5; Helgason 6 (46′ Gonzalez 6), Hjulmand 6, Askildsen 5.5 (62′ Blin 6.5) – Di Francesco 5 (62′ Strefezza), Colombo 6.5 (70′ Ceesay), Banda 7 (74′ Listkowski). All. Baroni 7.

Andrea Fiorentino

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