Home » FOCUS – Il ballo dei debuttanti: quanti azzurri all’esordio in Champions. Inesperienza o incoscienza?
Napoli Napoli OF News Rubriche

FOCUS – Il ballo dei debuttanti: quanti azzurri all’esordio in Champions. Inesperienza o incoscienza?

“Non si può fare sempre la stessa cosa perché a volte gli altri non te lo permettono”, diceva convinto Spalletti alla sua “prima” da allenatore del Napoli. Il bello dell’essere mai convenzionali, mutare forma non significa non essere mai uguali a sé stessi, eppure correre il rischio di assomigliarsi è alto. Spesso si tende a parlare di allenatori in maniera (forse) esagerata: ne viene mistificata la figura, si ingigantisce il loro impatto sul gruppo squadra, ci si dimentica che la gestione – tattica, manageriale, emotiva – di una squadra può anche essere perfetta, ma poi l’unico riscontro vero, l’unico che conta, è quello del campo. E Spalletti l’ha capito, più dei suoi predecessori. E stasera un banco di prova importante, con tanti esordienti in carico, alla “prima” da star in Champions…

FOCUS – Il ballo dei debuttanti: quanti azzurri all’esordio in Champions. Inesperienza o incoscienza?

7 settembre 2022, una data che resterà impressa nella mente di molti calciatori azzurri. La Napoli del pallone freme per il ritorno a disputare la coppa dalle grandi orecchie dopo due anni: attesa esaltante e stadio Maradona esaurito per il vernissage di questa sera contro il Liverpool vice campione d’Europa. E il buongiorno della Champions si vede dal mattino. E ci ha pensato un (freschissimo) ex che ha fatto la storia: Dries Mertens, fotografato dalla moglie mentre, con il figlio Ciro Romeo in braccio, guarda il mare dalla sua casa sul golfo e saluta con un “Buongiorno Napoli”.

Luciano Spalletti, invece, sulla spinta di un campionato che gli sta offrendo molte più certezze di quante ci si aspettava in estate, si gode il ritorno nella grande Europa, turbato solo dal dubbio Osimhen. Un interrogativo che si porterà dietro sino all’ultimo, confidando nel recupero del nigeriano. Victor prova a stringere i denti per non perdersi i Reds. Con o senza il nigeriano cambia molto, questo va da sé: è pronto Jack Raspadori, ma il Maradona aspetta Victor. Appuntamento, questa sera, alle 21. Finalmente è Champions. E come accennato in precedenza, questa giornata sarà per molti un giorno da ricordare: sì, perché assaporeranno l’atmosfera del grande calcio giocatori come Rrahmani, Kim, Ostigard, Olivera, Zanoli, Anguissa, Zerbin, Raspadori, Simeone, Kvaratskhelia. Alla lunga lista dei debuttanti va aggiunto anche chi ha poco più di una dozzina di presenze in Champions. Uno scenario per forza di cose ancora in divenire, ma comunque molto più luminoso e ridente di quello che ci si poteva aspettare solo qualche mese fa tra i silenzi attoniti dopo gli addi dei totem azzurri…

Per ricostruire il Napoli in maniera così veloce ed efficace, Spalletti è ripartito da quei punti fermi che poi – e questo è il primo ingrediente di questo successo – sono anche quelli della rosa azzurra. Dallo stacanovista (ed oggi – a furor di spogliatoio e tifoseria – capitano) Di Lorenzo, al “bistrattato” Mario Rui, passando per l’intelligenza osmotica di Anguissa e Lobotka e la consacrazione di Rrahmani e lo stesso (e tanto criticato) Meret che da quest’anno non dovrà più fare i conti con l’alternanza a difesa della porta. Un altro Napoli, lo stesso Napoli, anche se ha cambiato pelle. D’accordo, sono andati via Mertens, Ospina, Insigne, Fabian, Koulibaly, Ounas, Ghoulam, Petagna (senza dimenticare l’oggetto misterioso Tuanzebe), ma sono arrivati Kvara, Kim, Simeone, Sirigu, Ndombele, Raspadori, Mathias Olivera, Ostigard. Il progetto Napoli non ha smarrito l’ambizione.

Certo, il feeling con le coppe europee, soprattutto negli ultimi anni, non è stato troppo esaltante. Eppure, in quest’aria nuova che si respira, il salto di qualità nell’Europa che conta è un passo quasi obbligatorio: porta consapevolezza, merce necessaria nell’ottica di uno sviluppo di un team che adesso sta inaugurando un nuovo ciclo. Magari non basterà fare un figurone al ballo dei debuttanti contro i Reds (perché bisogna affrontare anche altre formazioni blasonate come Rangers e Ajax), di certo la Champions 2022/23 rappresenterà, per il Napoli targato Spalletti 2.0, uno spartiacque importante anche per il campionato.

di Andrea Fiorentino

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com