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Milan-Napoli, Spalletti: “Voglio l’atteggiamento vincente dai miei, sarà una bella partita per il nostro calcio”

Il tecnico azzurro presenta la sfida di cartello a San Siro prevista domani sera alle 20:45. Ad ospitare i partenopei il Milan di Stefano Pioli, in palio c’è la vetta della classifica, poi ci sarà modo di fare un piccolo bilancio di questo inizio, dato che poi i club saranno fermi per la sosta delle nazionali…

Milan-Napoli, Spalletti: “Voglio l’atteggiamento vincente dai miei, sarà una bella partita per il nostro calcio”

“Due squadre che stanno bene e hanno intenzioni sane, diventa difficile dire chi è avvantaggiato – esordisce Luciano Spalletti, reduce dall’esaltante vittoria in Champions a Glasgow -. Sarà avvantaggiato chi saprà prendersi anticipo sulle giocate durante i 90 minuti, sono due squadre che stanno poco attente tutte e due, la voglia di andare a vincere le partite a volte lascia spazi ampi e il Milan li va ad aggredire subito. Quelli che gestiranno meglio la palla, lì ci si può prendere il vantaggio. La formazione? Va pensata, perché a fare il mio lavoro si pensa, ogni tanto, faremo come loro, giocheremo in undici anche noi, non posso dire la formazione il giorno prima, non è corretto che i miei calciatori lo sappiano oggi, perché ho bisogno di più di undici calciatori per arrivare in fondo alla partita, voglio averli tutti motivati. Devo fare gli ultimi anni, sto per andare in pensione, devo stare attento a non esagerare, alla mia età bisogna andarci piano con le emozioni. Sarà una bella partita per il calcio italiano, spero per il calcio in generale, perché come penso abbia detto Pioli sono due squadre che si assomigliano. Lui è stato molto bravo l’anno scorso a tenere tutto unito l’ambiente, hanno passato momenti di difficoltà ma li hanno superati e hanno remato tutti dalla stessa parte e hanno vinto con un anticipo corto proprio grazie ad alcuni dettagli, per cui anche quest’anno sarà così o ancora più difficile perché hanno l’esperienza dell’anno scorso. Pioli lo ha sempre detto: in soli tre anni hanno lavorato benissimo, è la verità, hanno ringiovanito molto anche loro, hanno messo insieme campioni a ragazzi. Gli vanno fatti i complimenti. Sarà una bella partita perché ormai la mia squadra ha fatto vedere l’atteggiamento di una squadra che vuol vincere e io ora me lo aspetto.

“Sono soddisfatto per i giocatori chiamati in Nazionale (Zerbin, Politano, Raspadori, Di Lorenzo, Meret, ndr), se lo meritano. Mancini è da sempre attento ai ragazzi emergenti, è un piacere vederli allenare in questo gruppo, danno il massimo per muscoli e fiato, come per il Milan sono forze sane perché hanno freschezza e creatività, lì trovi molte cose se li fai funzionare. Sul confronto non lo so, è ancora presto. Loro sono i campioni d’Italia, qualche vantaggio ce l’hanno e dovremo essere bravi a crescere velocemente, più di loro, perché aver vinto gli ha dato ulteriore forza ed aver ricominciato bene li ha riconfermati. Noi dovremo andare più forte se li vogliamo agguantare, loro sono davanti”.

“Scontro diretto? Sono valutazioni da fare dopo, in base alla prestazione, all’atteggiamento che mostreremo, c’è da andare lì come siamo andati sempre quest’anno, stando ancora più attenti alle palle perse, ogni palla persa per loro con la corsa che hanno te la ribaltano subito in azione offensiva, non sono tra quelli che pensano con la palla sui piedi, loro attaccano gli spazi. Noi per far gol dobbiamo portare un po’ di gente davanti e le palle perse sono fondamentali per entrambe. I complimenti a questo Napoli da Pioli? Un Napoli costruito con giocatori tecnici, pensando possa essere un gruppo, un insieme che giochi compatto, con la stessa idea. Un po’ come loro, anche in questo ci somigliano e si prende il meglio per le caratteristiche dei nostri calciatori. Se mi aspettavo di arrivarci ad armi pari? Era una speranza, ero curioso di vedere questa squadra, mi sembrava avesse delle potenzialità, con la società ne eravamo convinti, ma di essere a questo punto qui non lo so, perché ancora è troppo poco il tempo. Abbiamo una squadra di ragazzi seri, che amano fare la loro professione e lo fanno con grande entusiasmo e soprattutto bisogna essere pronti nel lungo periodo perché la strada è difficile e ci sono ancora chilometri da fare. Per il momento siamo molto contenti e soddisfatti, poi basta un episodio per far cambiare la storia di una partita e di un comportamento di squadra in generale, nel calcio. Soprattutto per le squadre giovani come la nostra, quindi concentrazione totale su tutto”

Sui singoli. “Demme dopo la sosta riprenderà col gruppo, ora fa delle cose col pallone ma individualmente. Lozano è recuperato ed a disposizione. Raspadori o Simeone? Uno dà più profondità, attacca gli spazi dietro la linea, ha più fisico, l’altro è diverso, sono diversi perché li abbiamo scelti per avere tutte le possibilità. Raspadori diventa più sgusciante quando viene a palleggiare, il secondo gol dell’altro giorno lo racconta, dipende anche dalle caratteristiche degli avversari. Chi va più in profondità di solito è più finalizzatore, chi viene a prendere palla lega di più, ti fa più superiorità numerica, sono queste le caratteristiche. Mi fa piacere però, se fossimo stati dipendenti di Osimhen come dicevate? No, ci sono anche gli altri. Mario Rui è perfetto per trovare gli spazi dove collocarsi, Olivera per quello che è il suo calcio è abituato in modo un po’ differente, ma con questi giocatori si ha qualcosa da apprendere. Se si ripresenterà Piotr (Zielinski, ndr) dagli undici metri? Questo è un modo per sapere se gioca Zielinski? La partita che abbiamo vinto contro lo Spezia il rigorista era Politano e il secondo Elmas. Domani si farà uguale, si dice chi è il primo e chi il secondo, poi c’è da tenere aperta la possibilità di cambiare in base a quello che è il momento, ma di rigoristi se ne devono avere più di uno, soprattutto in una squadra giovane come la nostra. A Piotr è successo di sbagliare, ma il primo lo aveva battuto benissimo, è stato bravo il portiere. Su Ndombélé. Lui ha giocato in tutti i ruoli, per giocare play basso c’è bisogno di un grip, di rapidità importante, per divincolarsi, una palla persa lì diventa difficile da pulire. Le qualità di Lobotka sono importanti in quel ruolo con un mediano solo, ha quelle rotazioni su se stesso, lui è un po’ più lento però è molto più fisico nell’impatto. Può fare quel ruolo, a due sarebbe il suo ottimale, 4-2-3-1, ma il centrocampista può farlo come l’altra sera, con meno incursione e profondità perché Zielu arriva fino alla bandierina, lui lo fa più centralmente ma lo può fare, come conoscenze di calcio le ha tutte. Un po’ d’esperienza in Europa ti dà quel vantaggio sulle scelte, dobbiamo fare anche questo velocemente”.

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