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Udinese, Pozzo: “Io un appassionato di questo sport. Crediamo nell’Europa con Sottil”

UDINE, ITALY - MAY 15: Gianpaolo Pozzo (C) President of Udinese with Giovanni Pasquale (R) and Maurizio Domizi (L) after the Serie A match between Udinese Calcio and Carpi FC at Stadio Friuli on May 15, 2016 in Udine, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)

“Adesso dobbiamo crederci, io ci credo: siamo lì tra i primi e sarebbe quasi miracoloso arrivare secondi o terzi alla fine ma ci crediamo io, il gruppo e tutta la societa’: speriamo di raggiungere l’obiettivo europeo”. Lo ha detto il patron dell’Udinese Gianpaolo Pozzo, commentando il grande momento dei bianconeri, attualmente terzi a 16 punti, a ridosso delle capoliste Napoli e Atalanta.

Udinese, Pozzo: “Io un appassionato di questo sport. Crediamo nell’Europa con Sottil”

“Mi hanno colpito di questa Udinese soprattutto la determinazione e la voglia di fare risultati. Ovviamente questo è nella natura dei giocatori ma l’allenatore in questo è determinante. Ma direi che lo sono anche l’ambiente e lo staff lo sono”, ha spiegato a Udinese Tv. “La squadra ha più o meno le stesse potenzialità dell’anno scorso, i nuovi giocatori sono stati scelti per costruire una squadra sempre più forte. Ci vuole ancora un po’ di tempo perché’ i nuovi si adeguino al nuovo contesto e trovino la chimica giusta”, ha detto.

“Quest’anno è cambiato il modo di gestire gli allenamenti e la mentalità, la squadra è stata ricettiva a questi messaggi. Come sempre gran parte del merito è dell’allenatore che, se ha degli ottimi giocatori, può esprimere meglio i suoi concetti”, ha proseguito il patron dei friulani.

“Tutto parte dal condottiero. Sottil anche in corso d’opera fa i cambi corretti ma non sono io ad esaltare queste caratteristiche, bensì i risultati. Noi abbiamo piena fiducia in lui”. Pozzo si e’ soffermato sugli obiettivi per il prosieguo di stagione: “Non ci esaltiamo perché’ conosciamo la difficoltà della Serie A e la forza dei club metropolitani con fuoriclasse e bilanci più ricchi. Noi dobbiamo prendere giocatori con potenzialità importanti e farli crescere rapidamente per raggiungere gli obiettivi. Io sono un grande appassionato di calcio, non faccio questa attività per business. 36 anni fa non avrei mai pensato di fare calcio in prima persona, ho iniziato per dare una mano all’Udinese. Doveva essere una cordata poi sono rimasto solo con la mia famiglia che ha ereditato questa grande passione e la voglia di vincere e di tornare in Europa”.

“Se negli ultimi anni non ce la abbiamo fatta non e’ perché’ siamo degli sbandati ma perché’ e’ un campionato difficile e non e’ facile scalare questa montagna ma io ci credo e continuerò a farlo ogni anno perché’ vorrei raggiungere di nuovo l’Europa come abbiamo fatto tante altre volte (11) per divertirci partecipando alle competizioni europee”, ha sottolineato. “Indubbiamente le ambizioni sono quelle di dar fastidio alle grandi, mai iniziamo un campionato con l’obiettivo di salvarci ma con quello di andare in Europa. Purtroppo, la realtà e’ che la competizione è molto alta, bisogna, quindi, lottare per far quadrare la classifica. Siamo e sono un tifoso: spero di vedere sempre la squadra vincere la domenica”.

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