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Brighton, De Zerbi: “Sembra il mio Sassuolo. E Guardiola mi ha già chiamato”

De Zerbi

“Andare via dall’Ucraina è stato difficile, difficilissimo. Avevo scelto lo Shakhtar per i giocatori, il club e la Champions League, non mi sarei mai aspettato l’epilogo del 24 febbraio. Mi porto dentro la dignità del popolo ucraino e dei miei calciatori, quello che posso fare è continuare a lavorare con la stessa passione e la stessa voglia”.

Brighton, De Zerbi: “Sembra il mio Sassuolo. E Guardiola mi ha già chiamato”

Sorrisi, entusiasmo, ambizione. Roberto De Zerbi riparte dalla Premier League. E lo fa nella formazione allenata fino a qualche settimana fa da Graham Potter, attuale tecnico del Chelsea.

“Per me questa è una grande sfida, sono nel campionato più importante del mondo, per me è motivo di orgoglio essere in un club giovane, serio e con le idee chiare, in una squadra già collaudata e che sta andando bene. Vengo in punta di piedi, ma con la mia personalità e per fare quello di cui sono capace, portandomi dietro le mie esperienze e le mie conoscenze e cercando di portar via quello che ci sarà da imparare. Io credo di disporre di giocatori con grande talento. Il Brighton è simile al Sassuolo anche come età dei giocatori, per la mentalità del club e dei proprietari, vedo similitudini anche nelle attitudini dei calciatori, ovviamente in Premier e in A ci sono stili di gioco diversi, ma come club sono molto simili”.

Eredita una squadra attualmente quarta in Premier: “Questo è uno stimolo maggiore per me – commenta De Zerbi -. L’obiettivo è migliorare i risultati dello scorso anno e stare tra le prime 10 del campionato. Abbiamo tanti giocatori forti, ho visto tante partite della Premier ultimamente, ho studiato singolarmente ogni giocatore, la squadra in campo sa cosa fare, ha uno stile ben chiaro, ma credo che la perfezione non esista e che ci sia sempre qualcosa da migliorare, poi un conto è vederli giocare, un altro è allenarli i giocatori. Ho in testa qualche novità da portare, senza stravolgere niente. Guardiola? Ci siamo sentiti, è contento che io sia in Premier, mi ha parlato molto bene del club, mi ha detto che è pronto a darmi un aiuto se dovessi averne bisogno, ovviamente non quando giocheremo contro il City”.

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