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Napoli, la rivoluzione silenziosa di Mario Rui: si è ripreso l’azzurro e il Portogallo: “Sono qui per aiutare”

Mario Rui

A 31 anni vive un momento di rinascita, nonostante un mercato – quello del suo club di appartenenza – che ha interessato proprio il suo ruolo: sulla corsia mancina è arrivato Mathias Olivera, ma l’avvio di stagione è griffato Mario Rui, che ha convinto anche il ct del Portogallo e certificato la grande partenza dell’esterno azzurro.

Napoli, la rivoluzione silenziosa di Mario Rui: si è ripreso l’azzurro e il Portogallo: “Sono qui per aiutare”

Il ghigno dei soloni sempre pronto, la battutina maliziosa a fior di lingua social, la cattiveria gratuita che esce sempre. Convive con una croce da sei anni non sarebbe stato facile per nessuno ma lui, il soldatino portoghese che sembra uscire da una figurina austro-ungarica della I guerra mondiale, fa spallucce e va avanti. Lotta, corre, difende i compagni nelle risse. E gioca sempre. Con Spalletti, che lo chiama anche maestro.

Napoli e Portogallo, non fa differenza: lui c’è sempre. Titolare in Nations League anche sabato, nel 4-0 con la Repubblica Ceca, e soprattutto autore dell’assist del bis di Bruno Fernandes. Scene già viste – scrive il Corriere dello sport -, cioè ammirate più o meno una settimana fa a San Siro: con il Milan era stato lui a invitare alle nozze del gol il Cholito. Mario, insomma, è stato ancora decisivo: ci ha preso gusto, e molto, ma la sua prestazione non è altro che la conferma di una crescita continua. Di una rivincita costruita con il lavoro e la pazienza di chi ha saputo spazzare via critiche ingenerose che in certi casi sono state anche feroci, spropositate.

“Siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi – ha dichiarato alla tv lusitana Rui -, avevamo diversi giocatori a rischio squalifica contro la Spagna, ma la nostra mente non era lì, era vincere e continuare sulla strada della vittoria. La Spagna è una squadra molto forte, ma non cambia nulla nel nostro obiettivo, è entrare per vincere. Il comfort può essere a livello di classifica, ma nella nostra mente non c’è quel tipo di comfort. Essere convocato in Qatar? Non è quello l’obiettivo, non ho da pensare tanto a livello individuale. Sono stato davvero felice di essere qui e di aiutare il mio paese. È sempre un grande piacere e orgoglio ogni volta che siamo chiamati a rappresentare il nostro paese. È il coronamento di un sogno. Sono felice di tornare, purtroppo per l’infortunio di Guerreiro, gli auguro il meglio”, ha concluso Mario.

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