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Kudus illude i lancieri, poi è festa azzurra. Grande Slam Napoli LE PAGELLE

Sfida vera ad Amsterdam, tra due squadre che giocano un calcio di qualità e propongono grande acume tattico. Dall’olimpo delle divinità profane, il Profeta del gol e il Pibe de oro, pronti a godersi lo spettacolo. Un match leggendario, dalle forti tinte azzurre.

Kudus illude i lancieri, poi è festa azzurra. Grande Slam Napoli LE PAGELLE

Con questa varietà di approcci, stili e condizioni, il Napoli dà la possibilità a tanti giocatori di mostrare il meglio di sé. Una squadra muta-forma, camaleontica, che parte dal campo e da un’idea tattica sul come condurre e gestire la squadra, sul come far rendere singoli e collettivo secondo regole e codici ben precisi. Solo il tempo confermerà definitivamente se questa è la strada giusta per vincere un trofeo importante, ma quello che sta succedendo è davvero bello per i supporter azzurri. Non succedeva da tempo, a un Napoli – a un’intera piazza – che sembrava fosse irreversibilmente impantanato/a nella nostalgia. Ora si fa festa. Contro ogni pronostico, contro ogni previsione possibile. Il Napoli fa l’impresa.

Il racconto del match

Grande vittoria del Napoli alla Johan Cruijff Arena, che va sotto al decimo con il tocco fortuito sottoporta di Kudus su tiro di Taylor. La squadra partenopea non si abbatte e pochi minuti dopo trova il pari con un’azione immaginifica che porta Mathias Olivera a crossare sul secondo palo per il colpo di testa in tuffo di Raspadori. Gli azzurri continuano a premere e al 33′ passano in vantaggio con un altro colpo di testa, quello di Di Lorenzo, su assist di Kvaratskhelia. Nel finale di tempo arriva anche il 3-1 con Zielinski che, lanciato in campo aperto da Anguissa, batte Pasveer con un mancino a incrociare. Nella ripresa è un monologo azzurro: Raspadori si ripete in avvio, poi lo “schiaffo” di Kvara e la chiosa del Cholito.

1-6. Game, set, match. Il Napoli è la prima squadra italiana capace di realizzare più di 10 reti nelle prime tre partite della fase a gironi di Champions League. Espulso Tadic per doppia ammonizione (salterà il ritorno al Maradona), poi è melina azzurra. Nove punti e primo posto in classifica con 13 gol realizzati e due soli subiti per il Napoli, che si avvicina alla qualificazione agli ottavi con una vittoria roboante. La squadra di Spalletti tiene a distanza di tre punti il Liverpool e allunga sull’Ajax, che resta a quota 3. Gli olandesi subiscono la seconda sconfitta consecutiva in Champions League, la più pesante in tutte le competizioni dal novembre 1964 (9-4 contro il Feyenoord in Eredivisie).

TOP

Lobotka 8.5: in mezzo al campo sa sempre cosa fare. E come farlo. È come il gestore del Luna Park, fa in modo che gli altri si divertano. Mette la tecnica al servizio del gruppo.

Kim 8: Testa alta, fisico potente e piedi tutt’altro che disprezzabili: the Monster. Insuperabile di testa, veloce a trovare sempre la posizione giusta per stoppare tutti e aiutare i compagni nei raddoppi: grande acquisto

Kvara 8: Bello da vedere e pericoloso come al solito. Non c’è niente da fare è un predestinato. Ottimo in alcuni strappi, meno lucido al tiro. Poi, dopo una serie di pestoni subiti, si arrabbia e schiaffeggia l’Ajax con il gol dell’1-5.

Raspadori 8: Letale, mobile, creativo. Che momento per lui…

FLOP

L’Ajax 4: irriconoscibile

AJAX (4-3-3): Pasveer 5; Rensch 4 (40′ st Baas NG), Timber 3 (35′ st Grillitsch NG), Bassey 4, Blind 4; Berghuis 3 (26′ st Brobbey NG), Alvarez 4.5, Taylor 4 (27′ st Klaassen NG); Tadic 3, Kudus 4.5, Bergwijn 4.5. All.: Schreuder 4

NAPOLI (4-3-3): Meret 7; Di Lorenzo 7.5 (39′ st Zanoli NG), Rrahmani 7.5, Kin Min-jae 7.5, M. Olivera 8; Anguissa 8, Lobotka 8.5 (35′ st Gaetano NG), Zielinski 7.5 (1′ st Ndombélé 7); Lozano 7, Raspadori 8 (20′ st Simeone 7), Kvaratskhelia 8 (20′ st Elmas 6.5). All.: Spalletti 9.

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