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Empoli, Parisi: “Sogno la nazionale in pianta stabile. Voglio diventare il Jordi Alba italiano…”

Parisi

Fabiano Parisi, professione terzino sinistro, maglia azzurra dell’Empoli con mire a quella di Roberto Mancini, “perché sogno di vestirla in pianta stabile in futuro”, si confessa in una lunga chiacchierata in esclusiva con Tuttomercatoweb. A due giorni dalla sfida proibitiva (almeno sulla carta) contro la Juventus, Fabiano è pronto per sfidare i bianconeri e in questa chiacchierata si racconta a tutto tondo. Il suo modello, “è Jordi Alba”, le pressioni del calciomercato, la stagione con l’Empoli e la gavetta fatta a partire dalla Serie D.

Empoli, Parisi: “Sogno la nazionale in pianta stabile. Voglio diventare il Jordi Alba italiano…”

“C’è tanta attenzione, io mi concentro sul campo, le pressioni non sono altissime ma sono contento di questo”, ammette il calciatore classe 2000, nato a Solofra, in provincia di Avellino, e cresciuto con la famiglia nel vicino comune di Serino. “Penso di essere al 65% delle mie possibilità. Sono giovane, ho tanta voglia di migliorare. Ho cambiato ruolo da poco, è da 2-3 anni che faccio il quinto, prima facevo la mezzala ma Romaniello a Benevento mi cambiò di ruolo. E ora cerco di migliorare come quinto. Ci sono tanti giovani, anche nei campionati inferiori, soprattutto al sud dove gli osservatori vanno a prenderli e scovarli. Facendo la gavetta ti fai le ossa in D e C, in B si alza la qualità e in A il livello è alto. In D e C ho preso tante pedate… Sono campionati fisici, di grandi duelli. Tra i Dilettanti ho fatto il girone laziale, vincendo all’ultima lo spareggio Avellino-Lanusei: i campi sono difficili, è tosta, giocare a calcio è complicata. Ho deciso di rinnovare con l’Empoli perché dovevo migliorarmi. Empoli è una piazza importante per i giovani dove non c’è tanta pressione e se sei giovane lavori bene. So che le pressioni dei media sono alte ma cerco di dare il massimo. Sapevo dell’interesse della Fiorentina ma sono concentrato, da sempre, sugli obiettivi dell’Empoli. Cerco sempre di migliorarmi, quel che succederà si vedrà più avanti. Ora penso alla Juventus, stiamo lavorando bene, cerchiamo di limare i dettagli e di dare il massimo a ogni seduta. Poi, a fine stagione, si vedrà”.

I modelli, l’Empoli. “Il mio riferimento è Jordi Alba del Barcellona, fisicamente e tecnicamente siamo su quel piano. So che è molto importante ma mi ispiro a lui. Voglio diventare il Jordi Alba italiano. La squadra? Undici punti in dieci gare, decimo posto, il momento è positivo. Abbiamo qualche rimpianto: col Milan abbiamo perso all’ultimo minuto su alcune disattenzioni difensive, col Torino abbiamo avuto sfortuna ma siamo contenti. L’obiettivo è la salvezza: piedi per terra, puntiamo a quella, abbiamo in testa quell’obiettivo e poi, solo allora, punteremo a qualcosa di più. Lo scorso anno con Andreazzoli ero più basso. Con Zanetti i terzini sono alti ma è chiaro che dipenda dall’avversario. Il mister ci dice come stare in fase di costruzione a seconda dell’avversario ma il mio obiettivo è quello di superare la metà campo: lì so essere pericoloso, punto l’uomo e creo superiorità. Vicario? Una garanzia, un portiere molto forte, sappiamo quel che sta facendo, è tra i migliori della Serie A. E’ un giovane, è umile, non si esalta. Anche in settimana si allena al massimo con tutti e in partita dimostra. Giovane in Italia… All’estero un 2000 non è più giovane. Mi fa piacere in senso assoluto ma ho già un pochino d’esperienza. Il più alto penso che sia questo. Quello difficile è stato il passaggio dalla C con l’Avellino alla B con l’Empoli: con Dionisi inizialmente non venivo calcolato. Fisicamente non ero pronto, da agosto a novembre non ho fatto una presenza. Ho lavorato duramente e mi sono ritagliato il mio spazio. Sacrifici e determinazione, che mi contraddistinguono, mi hanno fatto superare quel periodo”.

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