A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gianpaolo Calvarese, ex arbitro: “Gol annullato a Ostigard? Possono essere 10 centimetri di fuorigioco, ma sempre fuorigioco è. Questi pochi centimetri ieri sono andati a sfavore del Napoli, la prossima volta potrebbero andare a suo favore. Di certa c’è una cosa, l’algoritmo del fuorigioco semi-automatico è quasi perfetto, quasi infallibile. Questo vuol dire che traccia tantissimi punti ogni frame sui calciatori e vengono riprodotte le sagome dei calciatori così sappiamo chi è quello che sta più avanti. Ieri secondo me la valutazione dei dieci centimetri è stata anche sfortunata nel senso che il fuorigioco è di una spalla. Se fosse stato dal deltoide alla mano quella parte lì non sarebbe stata considerata perché la spalla è una parte del corpo con la quale si può giocare il pallone. Se il gol annullato ad Ostigard ha contribuito alla vittoria del Liverpool? Assolutamente no, è ovvio che il Var ha cambiato il modo di intendere il calcio nel senso che probabilmente i dieci centimetri di Ostigard in fuorigioco l’occhio umano non sarebbe stato in grado di vederlo. La decisione è ineccepibile, perché ci sono queste macchine infallibili. La tecnologia cambia il risultato in maniera giusta. È una linea che viene tracciata dalla macchina. È come la goal line technology che ha stravolto il calcio, ma abbiamo la certezza del fatto che il pallone abbia superato la linea o meno. La tecnologia è abbastanza giovane e penso che qualche anno fa quando siamo partiti non era così settata, adesso si sta settando e parlando di chiaro ed evidente errore può cambiare il giudizio a seconda dell’arbitro. Questa soglia di intervento è quella su cui si sta lavorando di più per uniformare i giudizi. Oggi andiamo avanti spediti, penso che stiamo facendo tutti uno sforzo per remare nella stessa direzione e le squadre lo stanno accettando. Tutti gli arbitri sono contenti della tecnologia per rivedere uno dei propri errori. L’arbitro è un atleta che vuole fare bene. Loro sono i primi che cercano con l’esperienza di settare questa tecnologia”.
Antonio Napoletano
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