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False fatturazioni, le richieste dei pm: un anno e un mese per Galliani, un anno per De Laurentiis. Lo scenario

De Laurentiis riunione

Proprio mentre il suo Napoli illumina la Serie A e i gironi di Champions, Aurelio De Laurentiis si trova coinvolto in un’inchiesta giudiziaria riguardante degli affari di calciomercato risalenti a qualche anno fa.

False fatturazioni, le richieste dei pm: un anno e un mese per Galliani, un anno per De Laurentiis. Lo scenario

Oltre quattro anni di dibattimento presso il tribunale di Napoli, settima sezione presidente Ciampaglia, e solo mercoledì sono arrivate le richieste di condanna dei pm Capuano e De Simone nel processo su false fatturazioni nel calcio che vede coinvolti diversi dirigenti di Serie A e anche calciatori e agenti. A lanciare la notizia è stata l’edizione napoletana del quotidiano La Repubblica, che spiega come nell’elenco degli indagati accanto al nome di De Laurentiis appaiano anche quelli di altri personaggi del mondo del calcio, tutti coinvolti in false fatturazioni nella gestione dei rapporti tra club e procuratori nel periodo che va dal 2009 al 2014.

L’accusa al patron azzurro – Aurelio De Laurentiis è accusato di aver emesso una fattura falsa che gli avrebbe permesso di evadere 8mila euro di IVA relativa all’acquisto di Emanuele Calaiò, attaccante che il club partenopeo prelevò dal Siena nel 2013 (a otto anni di distanza dal primo trasferimento del giocatore in azzurro). Per questo illecito, la Procura ha chiesto un anno di reclusione. Secondo gli inquirenti, al momento dell’affare, l’agente dell’attaccante palermitano figurava nella veste di consulente della società, apparendo così ai fini fiscali un collaboratore del Napoli e non del calciatore: un escamotage che avrebbe consentito a De Laurentiis di dedurre i costi e detrarre l’IVA. Quando gli fu comunicato di essere oggetto di indagine, De Laurentiis bollò l’inchiesta come “fuffa”. Ora, invece, non ha ancora commentato la pena richiesta da parte dei magistrati.

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Gli altri – La stessa inchiesta ha coinvolto anche altri dirigenti sportivi come Adriano Galliani e i Percassi, la famiglia a cui fa capo l’Atalanta, e agenti come Alessandro Moggi, figlio di Luciano, per il quale è stata chiesta la pena più severa: due anni e 8 mesi di reclusione. Per altri presidenti, invece, la Procura ha chiesto l’assoluzione: si tratta di Claudio Lotito, numero uno della Lazio, e Andrea Della Valle, ex presidente della Fiorentina. Nessuno dei calciatori citati nelle indagini – compreso Calaiò – è accusato di aver commesso reati. Secondo il quotidiano, la sentenza dovrebbe arrivare il 2 febbraio.

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