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Manchester United, polverone Ronaldo: andrà via a gennaio. I motivi della rottura

Un’estate a dir poco travagliata, dalla quale c’è stato un coinvolgimento obtorto collo anche del Napoli (in un’operazione che vedeva l’attuale padrone dei bomber di A, Victor Osimhen, in maglia Red Devil e il portoghese all’ombra del Vesuvio), il caso CR7 a Manchester continua a lasciare strascichi pesanti dopo una tregua il mese scorso. Dopo lo sfogo in tv (“Io tradito dal club. Ten Hag? Non ho rispetto per lui”) e il Mondiale, Cristiano dovrà lasciare il club. Ma dove andrà? Chi sono le pretendenti? Il punto su una situazione a dir poco contorta…

Manchester United, polverone Ronaldo: andrà via a gennaio. I motivi della rottura

CR7 e lo United si avviano verso una rottura, ormai è chiaro. Già a gennaio. Dopo le anticipazioni dello sfogo del fenomeno portoghese, con altre sue verità in arrivo nello show tv che tra mercoledì e giovedì completerà, verosimilmente, il suo ultimo atto da giocatore dei Red Devils. “La favola non doveva finire in questo modo”, ha detto CR7 a Piers Morgan, il giornalista a cui ha concesso l’intervista esclusiva. Ora sembra destinata a chiudersi nel peggiore dei modi.

“Ho parlato col direttore sportivo e il presidente del Manchester United quando mia figlia è stata male – ha raccontato Ronaldo -. Era come se non credessero alle mie parole, e questo mi ha fatto stare male. Mi hanno ascoltato, ma era chiaro che dubitassero delle mie parole, del fatto che mia figlia avesse grossi problemi, che Georgina stesse male per lei. È il motivo per cui non sono partito per la tournée: come padre e come marito non potevo lasciare la mia famiglia in quel momento. Non per il precampionato”.

In aprile Ronaldo e Georgina avevano perso uno dei due gemelli che la showgirl aspettava. Bella, la figlia nata, in luglio ha avuto una brutta bronchite che l’ha costretta a un ricovero in ospedale di una settimana. E’ questo, secondo CR7, l’unico motivo per cui non si era unito con i compagni, mentre in estate impazzava il toto-mercato sul suo futuro.

Ronaldo ne ha per tutti e non usa parole tenere per l’attuale proprietà del Manchester United, la famiglia Glazer. “A loro non importa nulla della squadra. Almeno non della parte sportiva. Il Manchester United è un club che frutta loro soldi grazie al marketing, ma della parte sportiva non interessa e danno tutto il potere a presidente e direttore sportivo. Con loro non ho mai parlato, non da quando sono tornato”.

Lo United ha sempre detto che Cristiano fa parte dei piani di Ten Hag, con l’allenatore impegnato a ricucire in pubblico un rapporto deterioratosi subito. L’intervista rischia di cambiare tutto: tra tifosi e critica c’è chi invoca la risoluzione immediata di quel contratto in scadenza a fine stagione, che i Red Devils hanno l’opzione di prolungare per un altro anno. Era improbabile già prima di questo attacco di Ronaldo alla società, ora è assolutamente impossibile. E ora? Chi vuole Ronaldo può averlo dovendosi preoccupare solo del suo contratto. Tocca a Cristiano quindi convincere gli acquirenti (Bayern Monaco e Chelsea, a quanto pare, le uniche soluzioni percorribili).

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