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Mondiali Qatar, ecco Al Rihla: i segreti del pallone che si ricarica come uno smartphone

fifa qatar 2022

Al Rihla (lett. il viaggio), questo il nome della palla disegnata da Adidas per Qatar 2022, sta davvero rivoluzionando il calcio. I motivi? Diversi. Perché se la novità assoluta del Mondiale è stata l’introduzione del fuorigioco semi-automatico, che permette di rilevare posizioni di offside anche millimetriche, il merito è anche di questo pallone. Una tecnologia, studiata e realizzata da Kinexon, che ha permesso (tra le altre cose) di fare chiarezza, per esempio, sul gol conteso tra Bruno Fernandes e Cristiano Ronaldo: è grazie al sensore che la Fifa ha potuto constatare come dopo il tocco del trequartista del Manchester United (dove si nota un picco dall’elettrocardiogramma della palla) non ne seguano altri, nonostante CR7 si fosse indebitamente appropriato della rete, scrive il Corriere della sera.

Mondiali Qatar, ecco Al Rihla: i segreti del pallone che si ricarica come uno smartphone

Come ogni strumento tecnologico che si rispetti, anche questo pallone tecnologico necessita di una carica. Col caricabatterie. Come uno smartphone o qualsiasi altro oggetto della nostra quotidianità, per quanto possa lasciare logicamente spiazzati un’immagine del genere. Quanto dura? La piccola batteria (in termini di dimensioni) resiste sei ore se in uso e fino a diciotto se non in uso. Meglio averli tutti carichi, allora, visto che il chip nel pallone, insieme alle tante e piccole telecamere poste in vari punti dello stadio, permette le chiamate del fuorigioco semi-automatico. Le camere sono in grado di tracciare ventinove “punti-dati” di ogni singolo giocatore durante la partita, indicando con grande accuratezza la sua posizione in campo. Mentre il sensore dell’unità di misura inerziale (IMU), posto al centro della palla, invia i dati alla sala video 500 volte al secondo, consentendo un rilevamento molto preciso del punto di gioco; come aveva confermato Maximillian Schmidt, co-fondatore e amministratore delegato di KINEXON (la società che ha prodotto il sensore).

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