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Napoli, prorogate le indagini sull’affare con il Lille per Osimhen. I fatti

Osimhen

Il Napoli sul campo viaggia spedito verso il sogno scudetto, ma nel frattempo guarda con attenzione agli sviluppi delle indagini sull’affare Osimhen. Da mesi la procura napoletana indaga sulla compravendita dell’attaccante, ipotizzando il reato di false comunicazioni in bilancio.

Napoli, prorogate le indagini sull’affare con il Lille per Osimhen. I fatti

In queste ore filtra la notizia che il lavoro degli inquirenti verrà prorogato di altri sei mesi e che, una volta terminata l’attività investigativa, la procura della Figc farà richiesta di accesso agli atti.

Esclusiva – De Laurentiis, l’avvocato a Radio CRC: “Il caso Osimhen? Le prospettive sono quelle che l’operazione sia avvenuta in maniera giusta senza mistificazione dei bilanci…”

Se dalle carte emergessero nuove prove il procuratore Chiné potrebbe chiedere la riapertura del processo, come avvenuto nel caso della Juventus. La posizione del Napoli, come quella dei bianconeri, era già stata archiviata a maggio con l’assoluzione da parte della Corte d’Appello federale.

Come riportato da Repubblica, secondo Gino Fabio Fulgeri, l’avvocato che assiste Aurelio De Laurentiis in sede penale “il Napoli è convinto di poter dimostrare la regolarità dell’operazione, per altro l’unica sulla quale ci sono accertamenti investigativi”.

ADL e con lui la moglie, i figli Valentina ed Eduardo, e l’ad Chiavelli – sono stati iscritti nel registro degli indagati lo scorso 21 giugno: al centro dell’inchiesta l’acquisto di Osimhen e l’operazione nella quale furono coinvolti altri quattro calciatori, il portiere Karnezis e tre giovani, Liguori, Palmieri e Manzi, valutati in totale oltre 21 milioni di euro e attualmente militanti tra serie minori e campionanti dilettantistici.

La Guardia di Finanza è al lavoro da mesi nel passare al setaccio tutta la documentazione. Accanto al reato di false comunicazioni in bilancio si ipotizza anche la dichiarazione fraudolenta, reato relativo a una parte della somma versata al Lille, sulla quale non sarebbero stati versati 4,6 milioni di imposta sul valore aggiunto.

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