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Spalletti: “Noi abbiamo l’obbligo di continuare a fare risultati. Chi ci dice che una di quelle dietro non possa fare quello che abbiamo fatto noi? Contro la Roma abbiamo vinto meritatamente. La strada è ancora lunga, ci sono 54 punti a disposizione”

Alla vigilia del match tra Spezia e Napoli, Luciano Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa: “Partita trappola contro lo Spezia? Esiste una partita trappola se continuiamo a fare discorsi che riguardano vittorie facili già proiettati per un finale scoppiettante. Sento parlare di attenzione verso il derby, allo Spezia del derby non frega niente, allo Spezia interessano i punti salvezza anche per la storia della città. Ci dobbiamo concentrare su quello che è un match importantissimo perché sarà una partita difficile in un campo difficile. Soltanto l’attenzione, l’applicazione e la dedizione su qualsiasi tipo di partita ci permetteranno di andare a sfruttare l’occasione che abbiamo. Per noi è la stessa cosa contro chi si gioca sempre, sono tre punti importantissimi. A me sembra che ci sia sempre contatto tra noi e i tifosi per l’affetto che riceviamo nelle strade dai tifosi. Per allenamenti a porte aperte e cose così servono strutture e regole a cui attenersi. L’anno scorso siamo andati a fare degli allenamenti al Maradona e abbiamo giocato partite al Maradona. Questa settimana abbiamo pensato ad un sistema per tenere in condizione chi gioca di meno, abbiamo parlato di far fare la partita contro la Primavera al Maradona perché anche chi gioca meno ha un’importanza fondamentale. Per riuscire a far venire bene l’allenamento per abituarsi a quel livello lì di calcio delle gare stesse. Penso ci sia l’impegno totale da parte di tutti e due di essere insieme in questo percorso fino alla fine del campionato. È indispensabile che ognuno di noi continui a fare la propria parte senza mollare di un centimetro. Il calciatore in campo ha un orecchio disponibile a quelle che sono le indicazioni dell’allenatore e l’altro orecchio ce l’ha a quello che è l’incitamento dello stadio, della curva. Per cui se viene a mancare qualche componente è una difficoltà che ci creiamo. A volte si passa da co***oni per guadagnarci dopo. Se noi avessimo avuto la nostra curva come l’anno scorso a La Spezia, saremmo stati più forti. Quando veniva detto che gennaio sarebbe stato un mese difficile dal punto di vista nostro, l’attenzione era verso la possibilità di allenarci bene e verso la qualità degli allenamenti per farli venire bene facendo girare il pallone velocemente e con una precisione che evidenzi il livello dei calciatori che abbiamo. Il risultato di quello che sarebbe stato l’espressione del gioco della squadra per me era difficile poterlo dire, ma l’attenzione a quei particolari che lo potevano determinare è stata massimale e la risposta dei calciatori è stata totale.

Se ci voltiamo più indietro ritroviamo tante cose dette come certezze che non si sono concretizzate. Si diceva all’inizio che noi non potevamo fare questo percorso, poi è stato segnato da degli eventi, comportamenti e risultati differenti da quelli che pensavamo. Adesso pensiamo allo stesso modo che gli altri non possano fare questo percorso. Perché una di quelle sei squadre non può fare quello che abbiamo fatto noi? A noi rimane l’obbligo di continuare a fare risultati affinché non vengano a crearci delle difficoltà facendo quello che abbiamo fatto noi. Ci vuole la consapevolezza che soltanto i fatti e i risultati sono capaci di scrivere la storia, per cui questi risultati bisogna continuare a farlo fino alla fine del campionato perché ci sono delle squadre forti e in grandissima salute come l’Atalanta anche se sono a dei punti di differenza. All’inizio si diceva che questo non poteva avvenire ed è avvenuto. Ci sono delle cose che si dice o si pensa non possano avvenire, poi se non ti fai trovare pronto o attento per il comportamento e la totale disponibilità per la professione durante le partite o gli allenamenti, si rischia di rimanerci male.

Su Rrahmani? Nel Napoli sono fondamentali tutti, chi gioca di più e chi meno.

È ancora troppo presto per festeggiare, dobbiamo farci trovare pronti a combattere contro squadre che potrebbero fare il nostro stesso percorso. Ci sono ancora 54 punti a disposizione”.

La crescita di Osimhen? Io posso spiegare la sua crescita con il prossimo allenatore dopo di me, con lui saranno 25 gol di testa e magari te lo spiegherà meglio di me. Osimhen ha potenzialità e andrà sempre avanti a fare numeri più importanti per quanto riguarda i suoi gol, non le qualità dell’allenatore che c’è al momento in cui li fa.

Raspadori? È per quello che mi piacerebbe far vedere anche chi gioca di meno, se lo vedeste in allenamento è una roba incredibile per serietà, applicazione e quello che mette dentro le partite. Per me non sono tutti uguali, sono differenti. Ho più disponibilità verso quelli che si allenano in un certo modo e vengono all’allenamento un’ora prima rispetto a chi arriva gli ultimo due minuti. Una difficoltà di questo lavoro qui è quella di dover tenere fuori calciatori che fanno questo, Raspadori è uno di quelli che quando lo chiami ad essere della partita come quasi tutti riesce sempre ad entrare nel contesto giusto come ha fatto contro la Roma. Questa è una fortuna che l’allenatore possiede sulla testa dei calciatori che hanno giocato di meno. Peragine è stato un grande compagno di squadra perché con lui abbiamo passato momenti molto belli che rimarranno nella storia del calcio spezzino e se avrò tempo sicuramente andrò da lui perché ho da imparare da lui.

Il campo dello Spezia più piccolo degli altri? Non so le misure del campo, ma siamo fortunati, perché nei campi in cui ci alleniamo ce n’è uno più stretto e ci alleniamo lì. Si spezzano le misure del campo spesso per essere abituati a difficoltà maggiori che si possono trovare durante le partite e non penso possa essere una scusante per noi per non fare la nostra gara. La difficoltà sarà che lo Spezia sa come stare in campo. Mi auguro di trovare Gotti in panchina perché ha avuto un problema ed è una persona che merita di stare in panchina, mi auguro di poterlo salutare domani. Loro sono bravi anche a palleggiare perché nella fase di possesso hanno calciatori molto tecnici, veloci e rapidi. Riconoscono benissimo questo guadagnare terreno velocemente andando a guadagnare lo spazio dietro la linea difensiva. Dobbiamo essere attenti nelle preventive, dobbiamo essere la squadra che tenta di fare la partita e allo stesso tempo veloci nella testa e essere pronti a correre all’indietro. Uno dei titolari di domani sarà Osimhen.

Le parole di Mourinho? A volte si dicono delle cose per mantenere ugualmente l’entusiasmo ai propri calciatori perché attraverso l’entusiasmo si riesce ad avere più risposta. Noi abbiamo portato a casa dei risultati lottati con le unghie e con i denti come quello di Milano. Poi abbiamo fatto delle vittorie che sono state combattute, sono state partite abbastanza equilibrate, ma portate a casa meritatamente come quella contro la Roma. Dal nostro punto di vista l’analisi è differente perché siamo quelli che hanno vinto e quella partita l’hanno interpretata in un determinato modo”.

Antonio Napoletano

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