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Spezia-Napoli, vergogna al Picco: cori contro Maradona, Spalletti e la città

Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

La rivalità tra le due tifoserie, che a maggio aveva causato pesanti scontri, è stata rinfocolata da ripetuti e odiosi canti contro il giocatore simbolo di Napoli. Bersagliato anche Spalletti.

Spezia-Napoli, vergogna al Picco: cori contro Maradona, Spalletti e la città

In totale controtendenza con quanto successo nel prepartita con il bel gesto di Osimhen che dopo aver colpita una tifosa tra il pubblico durante il riscaldamento è salito a sincerarsi che stesse bene, al Picco ieri in occasione di Spezia-Napoli si sono registrati cori indecenti contro Maradona, Napoli e Spalletti. Proprio lo scorso anno in occasione del finale di campionato Spezia-Napoli fu sospesa per alcuni scontri tra le due tifoserie.

Domenica scorsa allo stadio Picco di La Spezia e stata vissuta una delle più amare giornate del calcio con quelle vergognose offese a Maradona, scomparso poco più di due anni fa, a Spalletti, peraltro ex calciatore spezzino, e alla città di Napoli. “Immancabili” i cori contro la città di Napoli e sul solito becero augurio di una eruzione del Vesuvio, nemmeno l’ex “spezzino” Spalletti (dall”86 al ’90) peraltro legato sentimentalmente alla Liguria (la sua compagna Tamara è ligure) si è salvato dai cori coloriti, eufemismo, della curva dello Spezia.Temiamo che vivremo altre simili giornate, soprattutto adesso che il Napoli si avvicina al terzo scudetto: crescerà l’antipatia verso la squadra e in taluni casi si trasformerà in odio. È evidente che lo Spezia e i suoi calciatori poco potevano durante la partita. Sarebbe stato, invece, opportuno l’intervento dell’arbitro Di Bello e del funzionario addetto all’ordine pubblico con una sospensione almeno temporanea della gara. Sorprende, però, che sui social – dove si legge di tutto – non vi siano state, almeno finora, le reazioni dei dirigenti dello Spezia e del capitano della squadra. Il Mattino punta il dito, oltre al capitano spezzino (e napoletano) Daniele Verde, anche sul presidente. L’americano Philip Platek, in un’intervista pubblicata pochi mesi fa sul Corriere della Sera, aveva dichiarato che il suo sogno era uno stadio aperto alle famiglie, accogliente sotto tutti i punti di vista. Se possiamo dargli un consiglio, prima di pensare agli interventi infrastrutturali faccia un’opera di pulizia all’interno di quei gruppi della tifoseria dai quali domenica scorsa si sono alzati quei vergognosi cori anzitutto nei confronti di un morto. Il problema dello stadio Picco non è certamente quello delle misure ridotte del campo.

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