“Il Napoli è un’epopea colossale. Nella sua storia ha vinto solo due scudetti, poi il club è fallito, in 19 anni abbiamo ricostruito. La squadra non esisteva più. Siamo tornati in Serie A a tempo di record e giochiamo da 14 anni consecutivi in Europa. Vincere lo scudetto significherebbe prestigio, affari buoni e prosperità. Il culmine di un decennio veramente straordinario”. Così il patron partenopeo in una breve intervista rilasciata alla testata giornalistica tedesca, Bild.
Napoli, De Laurentiis: “Abbiamo avuto coraggio e lungimiranza. Non vendo nessuno, Spalletti…”
L’autorevole giornale tedesco l’ha definito il “proprietario di club più brillante d’Europa”, l’occasione è la prossima partita di Champions in cui il Napoli sarà avversario dell’Eintracht Francoforte. “In estate abbiamo avuto il coraggio e la lungimiranza di ringiovanire la nostra squadra e rafforzarla con talenti di altissimo livello – ha proseguito ADL -. E il nostro allenatore Luciano Spalletti sa perfettamente come apprezzare questi giovani giocatori e farci giocare in modo spettacolare e vincente. Maradona? Era il più grande di tutti i tempi, ma non è stato solo questo, anche un mito, un uomo che ha spinto i napoletani verso ambizioni sportive a cui non avevano mai osato. Non ha vinto solo scudetti e coppe, ma ha dato orgoglio e fiducia alla gente. Un campione che non esisterà più. Non a caso il nostro stadio porta il suo nome. Nel 2017 è stato al Teatro San Carlo, in formissima, sembrava un direttore d’orchestra. Poi era anche più alto di Messi. L’Eintracht è come un thriller, stanno attaccando Bundes e Champions, dopo aver vinto l’Europa League. Posso solo congratularmi con loro. Noi ce la giocheremo in Champions, abbiamo una grande squadra: abbiamo il cinquanta per cento di possibilità di superare il turno. Giocatori dei tedeschi che vedrei al Napoli? Ne dico tre, Ndicka, Gotze e Kolo Muani, ma senza screditarne altri. Osimhen? Non è in vendita”. Infine De Laurentiis tocca altri temi legati al futuro del gioco: “Abbiamo bisogno di un nuovo ritmo, sono favorevole all’abolizione dell’intervallo ma con due minuti di pausa ogni dieci per consentire agli allenatori di intervenire. Ci devono essere molte più sostituzioni. Cartellini gialli con penalità di dieci minuti e rossi con penalità di trenta”.
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