Richiama alla “calma”, Luciano Spalletti, dall’alto della classifica al termine della sua mattinata trascorsa a Roma per ricevere il premio Andrea Fortunato organizzato dalla Fondazione Fioravante Polito.
Napoli, Spalletti: “Scudetto? C’è ancora tanto da fare. Kvara mi ricorda Salah…”
Spalletti ricorda il senso del riconoscimento dedicato al campione morto di leucemia: “Dobbiamo spiegare a tutte le generazioni l’importanza del passaporto ematico. Nessuno deve perdere la vita facendo sport a tutti i livelli”. A margine della manifestazione, c’è il bagno di folla che l’allenatore del Napoli fatica a gestire. “Abbiamo l’obbligo di restituire l’amore che ci circonda, l’amore dei tifosi – dichiara Spalletti -. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare, ci sono troppe partite. Quello che mi fa piacere è la disponibilità, la voglia della squadra. Se non dessimo il massimo, se peccassimo proprio ora di presunzione la pagheremmo cara. Dobbiamo immergerci nella sfida, l’ho detto ieri, bisogna distruggersi per un risultato del Napoli”. E su questo il tecnico che comanda la Serie A trova un flash significativo: “L’emblema è dove ha messo la testa Kim nell’azione del secondo gol”. Sulla Champions. “L’Eintracht è forte quanto noi, lo conosciamo, lo studiamo, sarà difficilissimo”, commenta l’allenatore. L’ultima domanda sul georgiano Kvaratskhelia. “Lui ha una sensibilità nell’accarezzare la palla, nel dribbling e nella finalizzazione nello stretto… Forse può ricordare Salah”. Infine Maradona, il nome dello stadio, la statua che i calciatori toccano entrando in campo. “Cerchiamo di assomigliargli il più possibile”.
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