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Napoli, Spalletti: “Non abbiamo sbagliato nulla contro la Lazio. Ora con l’Atalanta serve…”

“Quella che è la mentalità di una squadra si costruisce fin dal primo giorno di ritiro, dal primo discorso. Quella è stata una partita che ha rafforzato il concetto del calcio che volevamo fare, magari con un risultato strappato a fatica.” Così Luciano Spalletti alla vigilia del match casalingo contro i bergamaschi di Gian Piero Gasperini, che ha terminato la conferenza stampa pochi minuti fa.

Napoli, Spalletti: “Non abbiamo sbagliato nulla contro la Lazio. Ora con l’Atalanta serve…”

Il discorso di Spalletti parte dalla gara d’andata, vinta in rimonta a Bergamo: “Contro l’Atalanta sono grandissime sfide dove il risultato finale te lo devi meritare per portarlo a casa. Sono una grande squadra allenata da un grandissimo allenatore, sono anni che Gasperini porta un fatturati altissimo di soldi e di risultati. Giocano in maniera differente da quelle che abbiamo giocato ultimamente. Partita che affronteremo in maniera corretta. Non abbiamo da fare alcuna reazione, si reagisce quando si sbaglia e contro la Lazio non abbiamo sbagliato niente dal punto di vista dell’atteggiamento e della ricerca. Ci è mancato solo il risultato. Il lavoro cambia in vista della Champions? È cambiato in una settimana perché giocano in maniera differente. La Lazio gioca compatta, fa quasi sempre bene le stesse cose, interpreta benissimo quando attaccare e quando scappare, l’Atalanta è una partita dove gli spazi li troveremo tra gli uomini perché loro ti vengono addosso. Bisogna avere un ritmo superiore, un anticipo superiore.”

“Maradona silente nell’ultimo match casalingo (quello contro gli uomini di Sarri, ndr)? Ho visto una partecipazione totale, invece, un voler star vicino alla squadra, non ho trovato niente di differente. Noi abbiamo l’idea di quello che vogliamo fare, di cosa affrontiamo di partita in partita, e l’unica via di uscita è la vittoria sempre e sappiamo che il nostro pubblico è al nostro fianco sempre e ci darà una mano tutte le volte che ci vedrà in difficoltà e l’ho percepito così anche nell’ultima. Marzo mese decisivo? Si parla sempre di futuro… l’ho già detto tante volte che per noi non funziona così, se ne affrontiamo più di una insieme… noi ne affrontiamo una per volta e l’attenzione è tutta alla partita con l’Atalanta. Non abbiamo la presunzione di poter gestire un campionato come se fosse una formalità o un intralcio ad altre gare più importanti, l’intralcio è solo l’Atalanta ora ed è fortissima per tanti motivi”.

“Quando penserò di aver messo le mani sul campionato? Sarà possibile pensarlo quando non ci sarà un’altra squadra in condizione di prenderci come punti. Ragazzi dobbiamo fare ancora tante partite di livello, abbiamo visto quale qualità c’è in Italia nonostante ciò che si dice nel confronto europeo, questo la dice lunga sulle difficoltà di portare a casa il risultato. Con la Lazio non abbiamo fatto niente di male per perderla, ma ti ritrovi senza punti, e siccome io le partite le riguardo, le analizzo, le faccio rivedere, io sono sicuro che non c’è da avere reazione perché la prestazione c’è stata in maniera importante, ma avevamo davanti un’altra squadra che ha fatto cose importanti e che ha sfruttato un episodio a favore, come noi altre volte abbiamo fatto”.

Su Ostigard. “Di lui penso meglio di quando insieme a Giuntoli ne parlammo e siamo andati a prenderlo. Leo è un calciatore, prima di tutto un professionista, un uomo eccezionale, poi è anche un buon calciatore, sta facendo delle conoscenze del nostro campionato ed ha qualità ben delineate. In un calcio dove si gioca più sulle seconde palle e sulla costruzione lanciata, è insuperabile, fortissimo, in un calcio dove si gioca su spazi più stretti ci sono delle cose che sta apprendendo e migliorando. Solo la qualità di due centrali perfetti come Kim e Rrahmani non gli ha concesso molto spazio”.

Simeone e Raspadori. “Stamattina a Giovanni gli brillavano gli occhi, è di quelli veri, sanguigni, per i sudamericani è ancora più forte e significa che anche in poche partite ha lanciato un messaggio indelebile per chi lo valuta. Lui non ha una prestazione in base al gettone che inserisci, lui la fa sempre allo stesso modo, forte, e tenta di dare l’aiuto maggiore alla causa. Raspadori va valutato, sta lavorando benissimo, lavora in campo col pallone, ma non con la squadra, aspettiamo da un momento all’altro l’ok dei medici per poterlo utilizzare nelle esercitazioni”. Mario Rui assente. “Una partita diversa con lui in campo? Domani Mario Rui non c’è, io parlo di chi c’è. Olivera l’altro ha fatto una grande partita come sempre quando l’ho chiamato in causa. Due anni fa volevate tutti mandar via Mario Rui, con giudizi pessimi. Mi fa piacere che ora sia così considerato. Magari se ci stava più attento alla reazione ad Empoli, avremmo avuto il suo contributo. Ora deve giocare un altro al posto di suo, come non ci sono Raspadori e Lozano. Mario Rui? Dipende da quello che fa l’avversario. Anche Di Lorenzo si accentra, anche Olivera, anche Bereszinsky in allenamento”.

Ndombélé, Elmas, Kvara. “Tanguy è forte, solo i risultati e le prestazioni di Zielinski ed Anguissa in questo periodo non gli hanno permesso di giocare di più, lui è un cubo che ha forza, tecnica, si scrolla le marcature come potrebbe accadere domani, quando l’ho messo dentro si è fatto trovare pronto per pezzi di partite, è una considerazione di poterlo usare che lei mi ha letto nel pensiero, lei è un sensitivo (ride, ndr)”. Elmas può essere la soluzione a qualsiasi volontà, è uno fortissimo, uno come me lo vorrebbe sempre avere, poi è chiaro che può giocare di più o meno, ma bisogna sempre tenere presente le prestazioni precedenti. L’influenza di Kvaratskhelia per il suo Paese? Sì, si è schierato con i social in maniera importante, come una persona deve fare quando ritiene ci siano ingiustizie, facendo leva sulla sua forza d’ascolto, è un voler scendere virtualmente in piazza anche lui. Noi lo abbiamo ritenuto giusto, vada applaudito più di un gol per la sua posizione, siamo contenti di avere un grandissimo calciatore, che è anche un grandissimo uomo”.

“Le partite in cui non riusciamo a dare il 100%? Qualche volta abbiamo vinto così, spesso la squadra ha meritato. Questi ragazzi non hanno bisogno di motivazione da parte mia, sono consapevoli del prestigio della maglia e della città. Le loro motivazioni, le più grandi, sono la città, il Napoli ed il suo popolo e la sua storia, se pensi a questo e non ad andare a cena fuori non c’è bisogno di motivazioni. Bisogna avere i pensieri giusti, occhi puntati sulle stelle, piedi per terra e si gioca”. Dopo il condizionamento Mondiale ora cosa serve? “Ora le partite diventano abbastanza anche senza considerare quelle, quindi si analizzano di volta in volta. Questa settimana si sono allenati benissimo, come nelle precedenti, abbiamo di fronte un gruppo importante, roba seria, ti guardano in faccia e capiscono da che parte vai e partono. Questa è la nostra forza, ragazzi sanissimi che hanno solo un pensiero, un solo obiettivo, una sola ragione e si va tutti di là! Quando c’è qualcuno che dice cose meglio di come le dico io, o come le faccio io, sono di quelli che impara… Si va sul visivo, si fanno le cose e si vede ciò che è mancato, cosa avremmo potuto usare, e di volta in volta in base a ciò che sviluppiamo si prendono delle decisioni per la gara successiva. Le gare sono tante quelle giocate e ne mancano ancora tantissime ed in spazi come quelli in questa settimana le gambe sono pulite e viaggiano, le sensazioni sono super-positive”.

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