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Dal ritiro di Coverciano, Di Lorenzo: “Italia, impara la spensieratezza dal mio Napoli”

Di Lorenzo
Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

“Oltre al gioco che esprimiamo, al Napoli ci divertiamo. Era così all’Euro, qualche risultato ci ha fatto perdere spensieratezza. Dobbiamo ritrovare quell’entusiasmo. È solo mancanza di risultati, ma adesso lasciamoci tutto questo alle spalle”. Ne è convinto il capitano dei partenopei, un entusiasmo travolgente che può servire anche alla Nazionale italiana di Roberto Mancini, pronta ad affrontare l’Inghilterra proprio a Napoli…

Dal ritiro di Coverciano, Di Lorenzo: “Italia, impara la spensieratezza dal mio Napoli”

Viaggio verso Euro2024. Due giorni a Italia-Inghilterra, primo match del Gruppo C di qualificazione alla rassegna europea. Dalla sala stampa di Coverciano parla il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo, pronto ad affrontare la nazionale di Southgate in quello che è il suo stadio di casa, il “Maradona” di Napoli: “Non penso che siamo più deboli rispetto al passato. Il gruppo è un po’ cambiato, ma abbiamo giocatori di grande qualità, con una mentalità importante – le parole dell’esterno lucchese -. Affronteremo l’Inghilterra al meglio delle nostre possibilità, sapendo che davanti abbiamo una grande nazionale”.

Dopo gli elogi impliciti alla sua squadra di club, il discorso si è poi spostato sul piano individuale: “Sicuramente sono cresciuto tanto in questi anni, ci sono stati vari momenti che mi hanno aiutato a crescere. Giocare in una grande squadra come il Napoli aiuta, ti confronti con giocatori forti e contro avversari forti. Mi sento migliorato in tanti aspetti. Sulla spinta del ‘Maradona’ dico che so cosa può dare quella gente, spero ci sia un’atmosfera bella anche contro l’Inghilterra, perché ci può spingere a ottenere un risultato importante”.

Si è poi parlato delle differenze tra il ct Mancini e mister Spalletti: “Mancini mi ha dato la possibilità di esordire in Nazionale, che è il sogno di chiunque inizi a giocare a calcio. Come Spalletti non sta tanto a guardare il nome, gioca sempre chi merita. Questa è una cosa che li accomuna. Spalletti mi ha dato davvero tanto, oltre alla fascia di capitano mi ha migliorato come giocatore e anche di mister Mancini posso dire le stesse cose. Non vedo grosse differenze, anche se poi il lavoro quotidiano è diverso da quello che facciamo qui”.

Non ci sono Kvaratskhelia in Italia? “Non è così, ci sono giovani forti, è che pochi giocano. Ma non penso si sia persa la nostra tradizione di qualità. Tutto sta nel farli crescere. Ci sono tanti giocatori che magari per varie ragioni non sono arrivati in A. Io ho avuto un percorso difficile, ma ho trovato le persone giuste che mi hanno dato l’occasione”.

Inevitabile parlare anche del compianto Gianluca Vialli, scomparso qualche mese fa dopo una lunga battaglia con un tumore al pancreas: “Sentiamo la sua assenza. Ne abbiamo parlato tra di noi quando purtroppo è venuto a mancare: ci ha lasciato qualcosa di bello, era profondo nelle parole che usava. Ci manca, quella di giovedì sarà la prima gara senza di lui e abbiamo anche un dovere in più, servirà ancora più impegno anche per lui”.

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