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Marino: “La storia del Napoli ha dell’incredibile, sembra una favola ma è la realtà”

Pierpaolo Marino

In vista di Udinese-Napoli, il direttore sportivo bianconero,Pierpaolo Marino, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sportitalia.

Marino: “ La storia del Napoli ha dell’incredibile, sembra una favola ma è la realtà”

Pierpaolo Marino è stato uno dei dirigenti del Napoli nel primo anno dell’era De Laurentiis.
L’attuale direttore sportivo dell’Udinese ha ricordato il suo passato in azzurro in un’intervista.

Queste le sue parole: “In questo cerchio c’è la parte della semina e la parte del raccolto, che arriva ora, e che fa la felicità di un pubblico stratosferico come quello napoletano e di un club che si è rifondato dalle ceneri. Mi mette i brividi quando penso che è partito tutto dal 2004, da Udine quando ho lasciato un’Udinese costruita per la Champions. Finito il mercato, ad agosto, sono andato a Napoli. La storia la conoscono tutti . E’ una storia che ha dell’incredibile. Arrivare dall’organizzazione che aveva l’udinese e trovarsi lì dove non si sapeva neanche dove posare il computer. Raccontandola può sembrare una favola e non la realtà. Penso ci sia una sorta di giustizia divina. Il fatto che il Napoli possa celebrare lo scudetto ad Udine fa in modo che da dove è partito tutto, con la mia partenza ritorni l’apoteosi del lavoro fatto. In quattro anni siamo andati in Coppa Uefa, a giocare con il Benfica e siamo partiti senza niente e con 60.000 spettatori che erano la nostra forza perché credevano nel progetto. Non dimentichiamoci che ci chiamavamo Napoli Soccer. Poi, in Serie B abbiamo cambiato nome, tornando SSC Napoli. Ricordo Grava, che l’ho prelevato dal Catanzaro e poi ha fatto delle grandi stagioni in Serie A . Con quella squadra fatta da giocatori che provenivano dalla Serie C abbiamo battuto l’Inter del triplete con un gol di Zalayeta. Devo ricordare i giovani Lavezzi, Gargano, Hamsik che poi hanno fatto la storia del Napoli. Mi sento legato a tutti loro. Anche a Roberto De Zerbi,che oggi è un grande allenatore. Sono ricordi bellissimi. Resta la gioia di un disegno divino che ha portato me, il contadino che ha seminato, a godermi questo premio per la società e per i giocatori. Un premio che nessuno può discutere. Andare a depauperare il lavoro di De Laurentiis non ha senso. Al figlio Edoardo sono legato come se fosse figlio mio. Quando lo abbraccio ci vengono le lacrime ad entrambi. Abbiamo vissuto momenti di grande condivisione. Si poteva vincere prima? Mi piacerebbe dare una risposta sicura, ma un anno dopo che andai via io, il Napoli che avevo lasciato è arrivato secondo con Mazzarri. Bravo De Laurentiis, perché lo scudetto è arrivato. Però mi rimane un punto interrogativo. Se avessi avuto la possibilità di continuare, lo avremmo vinto prima o mai? Non sono così presuntuoso da dire prima”.

Vincenzo Schiavo

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