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UEFA, ammortamenti più corti e plusvalenze vere. Fair Play: basta trucchetti

UEFA Ceferin

Niente più ammortamenti decennali, plusvalenze fittizie e prestiti di comodo. Addio campagne acquisti folli come l’ultima del Chelsea. Basta scambi con valori fuori mercato quali Arthur-Pjanic. Ne parla la Gazzetta dello sport.

UEFA, ammortamenti più corti e plusvalenze vere. Fair Play: basta trucchetti

Sicuramente i club troveranno presto un altro modo per aggirare le regole e imbellettare i loro bilanci precari, d’altra parte la finanza creativa è un vulnus mondiale e non soltanto del pallone: ma intanto l’Uefa cerca di mettere un freno alle ultime brutte abitudini – prosegue la rosea -. Il problema è che alcuni “vuoti” nel regolamento del nuovo Fair Play consentivano di eludere le regole. La Commissione licenze Uefa, presieduta dal numero uno della Figc (e vicepresidente Uefa) Gabriele Gravina, s’è riunita a Nyon nei giorni scorsi con discreta fretta per affrontare il tema: le decisioni sono state prese e diventeranno legge a fine giugno con l’approvazione dall’Esecutivo.

Nel dettaglio, per gli ammortamenti “la commissione ha deciso che, per i conti Uefa, l’ammortamento andrà suddiviso in massimo cinque anni. Non si può più però intervenire retroattivamente, quindi il divieto vale dal prossimo mercato”.

Per le plusvalenze, tema per cui la Juve rischia ancora di essere penalizzata, “da luglio 2023 due novità. In caso di scambio con denaro, la plusvalenza sarà data solo dalla differenza pagata con soldi veri. In caso di semplice scambio di giocatori, il valore sarà quello iscritto a bilancio e non quello deciso generosamente dalle parti”.

E infine anche una regolamentazione migliore per prestiti e fair play finanziario. I prestiti non saranno più convenienti come in passato mentre per le regole finanziarie, “ora ci sarà meno spazio per manovrine di comodo e interpretazioni. L’obiettivo è la crescita sostenibile.

Questi i principi:

1) Solvibilità: obbligo di pagare i debiti entro 90 giorni, con quattro controlli all’anno.

2) Stabilità: non più deficit massimo di 5 milioni, ma di 60, contando però tutte le spese, anche quelle per giovani e impianti un tempo escluse.

3) Controllo costi: visto che il salary cap è vietato dalle norme Ue, è stato introdotto un salary cap globale: per stipendi, mercato e commissioni agenti si potrà spendere non più del 70% del fatturato”. E infine le sanzioni certe e chiare.