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CorSport- De Laurentiis non ha alcuna intenzione di liberare Giuntoli, ma la Juventus vuole in fretta una nuovo direttore

Stando a quanto riporta l’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, non sembrerebbe intenzionato a voler accettare le dimissioni di Cristiano Giuntoli, d.s. azzurro.

CorSport- De Laurentiis non ha alcuna intenzione di liberare Giuntoli, ma la Juventus vuole in fretta una nuovo direttore

La questione è nota: il ds flirta con la Juve ma ha anche un contratto con il Napoli fino al 2024, e DeLa non ha alcuna intenzione di liberarlo. Non accetta le dimissioni e per il momento alza barriere. Un muro alto contro il quale, fino a nuovo ordine, oltre all’architetto dello scudetto continuerà a sbattere anche il mercato azzurro. Teoricamente non è cambiato nulla, perché niente di ufficiale c’è, ma praticamente anche i sassi conoscono la storia: e giocoforza, con il direttore sportivo in bilico e l’allenatore pure non è mica possibile definire le strategie per il futuro. Da Torino, però, cominciano ad arrivare segnali non esattamente confortanti per Giuntoli: i giorni passano e tutti, ovviamente, hanno fretta di progettare con il proprio architetto.

Spalletti e il Napoli appesi a un filo. C’è il sospetto che sia più lontano dal Napoli, altrimenti sarebbe stato facile, anche agevole, persino naturale per il Napoli sbilanciarsi e togliere il velo su quello che venerdì sera si sono detti a tavola l allenatore e De Laurentiis, in presenza dell’ad Chiavelli e del dirigente Sinicropi. E però adesso tutto ciò che rimane è un collage di frasi che appartengono alla memoria degli archivi e spingono a tradurre (o anche a interpretare) ciò ch’è stato detto e quello che non si dice… A Udine, in quel caso è proprio finita, cominciano le danze e c’è la celebrazione di un evento che Napoli ha atteso da trentatré anni e De Laurentiis da diciannove, c’è un passaggio nella notte, dinanzi agli avidi taccuini, che riassume l’umana meditazione di un allenatore assediato dai propri pensieri. Su quel cellulare impazzito, come è ovvio, un bip al nano-secondo, messaggi e telefonate che arrivano da tutta Italia, c’è il silenzio da Napoli, dove c’è De Laurentiis al Maradona: è il secondo incipit d’un romanzo che rischia di introdurre troppo in fretta ai titoli di coda, che inonda di inquietudine, che traccia un solco tra questi due universi paralleli ma improvvisamente lontani. Resta adesso il mistero intorno al destino di Luciano Spalletti. Ad una conferma che di fatto viene sancita con la posta elettronica certificata nella quale il contratto viene prolungato sino al 2024. È una volontà che sembra minata dalle riflessioni ispirate proprio dalle modalità con cui il Napoli ha deciso di procedere con l’opzione, una prova di forza priva di contenuto romantico. Se ancora avranno qualcosa su cui confrontarsi, se non è bastato l’appuntamento di venerdì scorso, se esistano ancora margini per accomodarsi e ritrovare una affinità o anche un’armonia evaporata, se c’è spazio per rivedersi per progettare assieme, potrà intuirsi plasticamente stamattina o più in là.

Carlo Gioia

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