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Napoli, Spalletti: “Tutto quello che gira è falso. Difficile partire da perdenti a vincitori. Il club avrà un futuro importante, perché…”

La cena di venerdì scorso ha rappresentato verosimilmente la certificazione di una separazione tra le parti, la comunicazione della volontà dell’allenatore di abbandonare, nonostante un accordo da 2.8 milioni, e di evitare che il futuro finisse per deteriorare ulteriormente un rapporto umanamente incrinato. Oggi alle 15 il tecnico del Napoli ha parlato in conferenza stampa ed è logico aspettarsi una dichiarazione su quanto sta accadendo.

Napoli, Spalletti: “Tutto quello che gira è falso. Difficile partire da perdenti a vincitori. Il club avrà un futuro importante, perché…”

Si sarebbe aspettato una convocazione per discutere di un nuovo contratto, con un riconoscimento sia in termini di durata sia d’ingaggio, rimuovendo la penale di 8 milioni in caso di dimissioni. Un importo persino superiore ai guadagni delle ultime due stagioni, fortemente vincolante. Invece, senza neanche parlarne, De Laurentiis gli ha comunicato via e-mail di aver esercitato l’opzione unilaterale di rinnovo, nei giorni precedenti alla trasferta di Udine. Una mossa che ha colto di sorpresa il tecnico, perché ha sentito venir meno la fiducia, senza spiegarselo. Dunque, va da sé che la vigilia di Napoli-Inter e la piena tempesta mediatica sul suo futuro a Napoli sono gli argomenti centrali della conferenza di questo sabato.

Segue la diretta testuale della conferenza di Luciano Spalletti:

“De Laurentiis ha detto che non vuole tarpare le ali a nessuno? Non so cosa vuol dire tarpare le ali, dove chiederlo al presidente. Questa cosa non è inerente a quello che ci siamo detti a cena a quella sera. Per quello che dovrò fare io non servono un paio di ali, ma un paio di stivali. Non ho da volare da nessuna parte. Il mio contratto? Casacca, pettorina. Io ci ho fatto scrivere Sarò con te. Io. Difficile partire da perdenti, ottavi nelle griglie, poi è facile dire chi è ora primo. Io ci ho sempre creduto, prima di tutti. Gli stimoli ci sono, sono molti. Tutti i componenti di questo gruppo ha disciplina ferrea verso se stessi. La cosa più stimolante contro l’Inter, finalista di Champions – e meritatamente -, è batterli. Così facciamo l’en-plein. Faccio i miei complimenti anche alla Roma di Mourinho e alla Fiorentina di Italiano, un risultato per cui non ne traggono beneficio solo loro, ma anch’io e tutto il calcio italiano.”

“Il mio Napoli? Difficile prevedere cosa potrà fare di più. Sicuramente, come possibilità di metterci le mani ed ambire a… è una rosa perfetta, perché ho ragazzi giovani, che esprimono un calcio di livello. Si diceva di chiunque, quando sono arrivato qui, che qualcosa non andava. Ora c’è una rosa importante, con calciatori fantastici. Il presidente stesso ha detto che il club può avere un grande futuro. Lui è quello che da zero ha portato il Napoli a questo livello qui, insomma. Ai napoletani? Gli ho dato tutto il tempo che avevo, quelle che erano le mie possibilità e capacità. Ho cercato di dare il massimo, per quella che è la mia esperienza e tutto ciò che necessita di fare questo lavoro al meglio. Ho ricevuto più di quello che ho dato.”

“Quello che ho vissuto contro la Fiorentina, per me rimarrà indelebile. Non ho da far niente. Non ho rifiutato nessun aumento di stipendio. Non ho da pagare nessuna clausola. Non ho ricevuto offerte. Non sono in attesa o mi offro per altri club. Falso. Ve ne do tre di spunti. Chi scrive questo scrive il falso o gli fa comodo averlo scritto. Che brutto, ma è così. Parlando coi miei figli, come ho già detto, quando sono venuto qua mi sono chiesto cosa avrei potuto fare a Napoli. Poi dopo il terzo posto della scorsa stagione ho fatto la stessa riflessione. Basti vedere Di Lorenzo cosa pensa di quello che ci siamo detti. O personaggi come Beppe Santoro, sanno ciò che gli ho detto all’inizio della seconda stagione.”

“La città rimette a posto tutto. C’è un amore e un sentimento attorno a questi colori che riesce a rimodellare tutto ciò che è stato sbagliato, anche gli errori che ho fatto io. Difficile andarla a ritrovare da altre parti. Fattori che ti impongono appunto di andare al di là del tuo massimo. Bisogna avere ambizioni forti. Incatenarmi per qualcuno? L’insieme deve funzionare, anche se ci sono calciatori come Osi e Kvara che sono fenomenali, la squadra ha vinto anche quando loro non c’erano. Il gruppo ha lavorato bene, la società ha fatto altrettanto. I calciatori, nonostante abbia penalizzato qualcuno, hanno avuto sempre quell’entusiasmo e quella disponibilità corretta affinché ci fossero nuovi spunti per andare correttamente in campo. Non divido, abbraccio tutti i miei ragazzi. Io alla Juve? Mamma mia… Per quello che ho visto, sono a posto. Alla mia età devo fare l’inventario per ciò che mi passa per il cervello, poi… Io penso 24 ore al giorno al calcio, chiaro che un po’ di fatica all’età che ho è la ripartenza. Un ambiente come questo merita di avere una preparazione. Poi ci pensa il presidente a tenere tutti sulla corda, è il più bravo a tenerla bella tirata. Ma si sa, un allenatore deve essere altrettanto bravo. Ed io sono disposto a ripartire a mille all’ora, come ho sempre fatto, per il bene della squadra e dei risultati.”

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