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Musetti il Re dell’ATP di Napoli pronto per Wimbledon. Il suo coach: “Vale la top-10”

Musetti
Photo by Luke Walker/Getty Images for LTA)

Come ben racconta l’intervista all’allenatore di Musetti, Simone Tartarani, a livello di talento ci sono pochi dubbi su quale tennista potenzialmente potrebbe prendere le redini del tennis italiano nei prossimi anni – non tanto e non solo sull’erba: “Lorenzo, quando esprime il suo tennis, vale i primi 7-8 del mondo; quando invece non lo esprime vale un tennista fuori dai 100. Il problema di Lorenzo non è il livello tecnico-tattico, che per me è anche migliore a quello di tanti altri, anche Top 10. Solo che per essere in quelle posizioni di classifica bisogna vincere le partite anche quando le cose non vanno bene. Lorenzo, invece, quando le cose non vanno bene, come a Madrid [sconfitta dal n. 108 Hanfmannn.d.r.] o come in Sud America, va troppo presto in frustrazione e butta via la partita. Il problema si origina soprattutto da un problema tecnico: quando non sente bene un colpo, come il servizio per esempio, va in frustrazione e non prova a vincere comunque la partita”.

Mentre questo processo di maturazione giunge a compimento, gli appassionati che seguono le ultime statistiche legate alle scommesse sul tennis guardano al panorama italiano e si chiedono: quali sono i migliori in vista di Wimbledon del nostro Paese su una superficie del genere? Scopriamolo insieme.

Berrettini il migliore, ma il fisico… Tutti invece aspettano Sinner

Tra tutte le superfici l’erba è di sicuro quella che ha dato meno soddisfazione ai tennisti italiani. Nell’Era Open i campioni del nostro Paese sono riusciti a conquistare 82 tornei: di questi 55 sulla terra battuta all’aperto, 13 sul veloce indoor, 8 sul cemento all’aperto e appena 6 sull’erba. Sul verde solo tre tennisti sono riusciti ad alzare al cielo il trofeo. Il primo in assoluto è stato Andreas Seppi che il 19 giugno 2011 vinse una drammatica finale a Eastbourne battendo il serbo Janko Tipsarevic, mentre per trovare il secondo successo abbiamo dovuto aspettare otto anni e la maturazione di Matteo Berrettini che riuscì a trionfare a Stoccarda in finale sul canadese Felix Auger-Aliassime. Due settimane dopo sulla poco conosciuta erba turca di Antalya, Lorenzo Sonego ottenne il primo titolo della sua carriera piegando in finale il serbo Miomir Kecmanovic. Gli ultimi tre centri invece portano tutti la firma di Matteo Berrettini, due dei quali al Queen’sdove in questa stagione non riuscirà a esserci per ragioni fisiche.

Ecco, gli infortuni sono il grande tallone d’Achille della stagione del tennista romano che resta il migliore degli azzurri sull’erba – grazie al suo servizio che spesso risulta letale contro ogni tipo d’avversario, come dimostrato nella meravigliosa cavalcata verso la finale di Wimbledon del 2021. Chi proverà a emulare un’impresa di pari importanza nello Slam londinese sarà sicuramente Jannik Sinner, che ancora non è riuscito a compiere l’ultimo salto di qualità che si attende da un giocatore che ha tutte le carte in regola per diventare un vero big del tennis mondiale. Alle loro spalle sono diversi poi i nomi che si affannano provando a ritagliarsi un posto di rilievo, come spiegato anche in apertura dalle parole del coach di Musetti che immagina prospettive da top-10 e per farcela dovrà dimostrare di essere in grado di battagliare con i grandi anche sull’erba. Ci riuscirà? Lo scopriremo nelle prossime settimane.

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