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Saudi Pro League, il mercato da record dell’Arabia: oltre 2 miliardi tra cartellini e stipendi

Sono numeri incredibili quelli che mettono fine al mercato estivo dell’Arabia Saudita. I 18 club che prendono parte alla Saudi Pro League hanno speso quasi 939 milioni di euro in cartellini (di cui oltre 800 milioni solo per i quattro principali club sauditi), e circa 1,2 miliardi in ingaggi stagionali. Una cifra folle per un torneo non europeo, secondo solo alla Premier League inglese, che ha toccato quota 2,8 miliardi di euro (incassando però 1,5 miliardi allo stesso tempo, contro i 50 milioni sauditi). Lo riporta Calcio & Finanza.

Saudi Pro League, il mercato da record dell’Arabia: oltre 2 miliardi tra cartellini e stipendi

Numeri fuori portata se parametrati anche al giro d’affari delle due competizioni: la Premier League è al top nel mondo, mentre la Saudi Pro League è appena agli inizi della sua scalata. Guardando in casa nostra, la Serie A ha speso meno sul mercato, circa 850 milioni, e soprattutto ha chiuso con un attivo di oltre 170 milioni. La Bundesliga addirittura +300 milioni e la Liga a +150 milioni.

Come detto, a monopolizzare il mercato sono stati soprattutto quattro club: Al-Hilal, Al-Ahli, Al-Ittihad e Al-Nassr, tutti gestiti dal Public Investment Fund (PIF), fondo sovrano della famiglia reale saudita. E il calcio, così come lo sport in generale, è solamente uno dei grandi asset di Saudi Vision 2030, il progetto lanciato nel 2016 e voluto dal principe ereditario Mohammed bin Salman, che punta a sviluppare l’Arabia Saudita soprattutto a livello economico, culturale e sociale, investendo i profitti del petrolio di questi decenni, ma differenziando le attività produttive.

Tornando al bilancio del mercato la Saudi Pro League ha attinto in primis alla Premier, 13 giocatori e 313 milioni di euro scuciti (e oltre 500 di ingaggi), poi alla Serie A e alla Liga, appaiate con 8 trasferimenti, sui 120 milioni di cartellini per entrambi i tornei ma con gli spagnoli dal salario più alto (180 circa, contro i 100 degli “italiani”).

E poi la Ligue 1 con 7 elementi, per circa 150 milioni spesi di cartellini ma ben 250 di stipendi (c’è Neymar, ex PSG, a quota 90 milioni di stipendio nel gruppo). Solo Mané dalla Bundesliga e poi dal Portogallo (5) e dalla Russia (4), per 60 milioni di ingaggi per Paese. Alla fine fra gli oltre 150 stranieri in Arabia ci sono 28 brasiliani, 11 marocchini e 9 portoghesi. Gli europei sono una sessantina e gli africani una cinquantina.

Non va dimenticato poi l’ingaggio di Roberto Mancini, che ha firmato un triennale da 18 milioni l’anno (più 6 di eventuali bonus) con la Federazione Saudita, per diventare il Ct della Nazionale. Un addio inatteso, arrivato appena due settimane dopo la nomina a coordinatore di tutte le nazionali dall’Under 20 alla prima squadra. Mancini esordirà in serata alla guida dell’Arabia Saudita contro il Costa Rica per il primo impegno, al St. James Park di Newcastle alle 21.

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