Home » Hellas Verona, Folorunsho garantisce per il Napoli: “Il gruppo non è sazio dopo lo scudetto”
Hellas Verona Napoli OF News

Hellas Verona, Folorunsho garantisce per il Napoli: “Il gruppo non è sazio dopo lo scudetto”

PARMA, ITALY - AUGUST 12: Adrian Bernabe of Parma Calcio competes for the ball with Michael Folorunsho of SSC Bari during the Serie B match between Parma Calcio and Bari at Stadio Ennio Tardini on August 12, 2022 in Parma, Italy. (Photo by Emmanuele Ciancaglini/Getty Images)

La grande occasione di Michael Folorunsho si chiama Verona, il club con cui il centrocampista del Napoli farà gavetta in Serie A dopo l’esaltante esperienza in cadetteria tra le fila baresi. Con gli azzurri però ha vissuto le due estati pre e post scudetto a cavallo di una stagione indimenticabile.

Hellas Verona, Folorunsho garantisce per il Napoli: “Il gruppo non è sazio dopo lo scudetto”

“Se ho esordito in Serie A, lo devo a mia madre. Ce l’ha messa tutta. A scuola ero una frana e non riuscivo a dare il mio meglio, perché ero concentrato sul calcio: l’unico posto in cui i miei ritardi si possono contare sulle dita di una mano. Ogni volta che mi ha messo in punizione, non mi ha mai tolto la possibilità di giocare perché vedeva quanto impegno e diligenza ci mettessi, e soprattutto quanta voglia avessi. Ha fatto sacrifici, prendendomi prima da scuola per portarmi al campo. Mi ha inviato un messaggio prima della partita: Sono fiera di te. Mia sorella mi ha chiamato dopo la gara per raccontarmi: Non dirgli che te l’ho detto, ma la mamma si è messa a piangere dall’emozione quando l’arbitro ha fischiato l’inizio. Ha visto i sacrifici di un figlio che aveva un unico sogno, giocare in Serie A”.

“Grazie a Simone Inzaghi ho realizzato parte di un sogno (il classe ’98 è cresciuto nelle giovanili della Lazio, ndr). Quando è andato in Prima Squadra, mi ha convocato per una panchina in Coppa Italia, a San Siro contro l’Inter. La mia prima panchina tra i professionisti, con la mia squadra del cuore. Era il sogno di una vita. A scuola sono da sempre il più competitivo quando si parla di calcio. A Roma in una classe, su 10 bambini… 8 tifano Roma! E io in qualche modo devo difendere la Lazio”.

“Napoli sazio? Non era il primo ritiro che facevo con il Napoli, ma ogni anno a colpirmi è la mentalità: hanno appena vinto lo Scudetto e qui nessuno si è adagiato”, ha spiegato nella intervista a Cronache di spogliatoio. “Osservo Osimhen e Di Lorenzo, inconsciamente potrebbero essere sazi, e invece ripartono per ripetersi. Le doti tecniche non si discutono, ma è nella testa la vera chiave”.

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com