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Razzismo, il Ministro Abodi: “Non sottovalutiamo il problema nel calcio”

“Il fenomeno del razzismo non è e non deve essere sottovalutato”. Sono queste le parole del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi che è intervenuto in Senato in merito a un’interrogazione del senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin sull’episodio un episodio avvenuto durante il match di Serie C Lanerossi Vicenza-Trento e che ha visto protagonista il giocatore Joan Freddi Greco, definito da un telecronista con l’epiteto “negro”.

Razzismo, il Ministro Abodi: “Non sottovalutiamo il problema nel calcio”

Il titolare del dicastero ha spiegato come l’episodio sia finito sotto l’occhio delle autorità competenti e di come si stia procedendo a prendere le misure necessarie per contrastare un fenomeno ancora presente nello sport tricolore: “Spetta all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vigilare sull’eventuale presenza, nelle trasmissioni televisive trasmesse attraverso qualunque piattaforma, di contenuti lesivi della dignità umana e delle minoranze, che contengano incitamento all’odio basato sulla razza, sul sesso, sulla religione, sulla nazionalità, e applicare, secondo le procedure stabilite con proprio regolamento e in base a principi di proporzionalità, adeguatezza e rispetto del contraddittorio, le sanzioni per la violazione degli obblighi in materia di programmazione, pubblicità e contenuti radiotelevisivi. Fortunatamente abbiamo recuperato un increscioso incidente”.

Riprendendo l’articolo 3 della Costituzione, secondo il quale “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche”, Abodi ha rassicurato anche sull’operato del proprio ministero: “È sistematica la collaborazione con gli organismi competenti, perché possa essere più sviluppato il fattore di alfabetizzazione civico. Il principale alleato in questo tipo di impegno è ancora una volta la scuola, attraverso una collaborazione strutturata con il Ministero dell’Istruzione e del merito, che rappresenta per noi in qualche maniera un punto di riferimento”.

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