Autore di un vero e proprio capolavoro con la squadra salentina, il ds del Lecce, Pantaleo Corvino, nella giornata odierna ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Mattino. Nel corso di quest’ultima il dirigente ha posto sotto i riflettori il prossimo impegno di Serie A della propria compagine, in programma quest’oggi alle ore 15:00 contro il Napoli di mister Rudi Garcia.
Lecce, Corvino: “Con il Napoli sfida impossibile, gli azzurri non sono in crisi”
Questo quanto sottolineato dal direttore sportivo: Caso Osimhen, il calcio deve fare i conti con i social? «Non da adesso. Già da qualche tempo. Bisogna dare delle regole a tutti, ma certo non si può pensare di cancellare profili e tecnologia e mettere i giocatori in una bolla. Anche perché le cose positive sono superiori a quelle negative. Però una cosa è vera: una volta la cosa più complicata era fare le squadre, adesso è la gestione quotidiana dei suoi uomini».
Lecce-Napoli che gara è? «Davide contro Golia. Così come quando martedì abbiamo giocato con la Juventus. La differenza tra noi e gli azzurri è notevole, perché il Napoli ha qualità da tutte le parti. Ma noi con i bianconeri abbiamo tenuto a lungo botta. E oggi dobbiamo ripetere la stessa partita (…) Se il Lecce batte il Napoli è più o meno la stessa cosa (di Davide che batté Golia, ndr). Anche perché abbiamo delle assenze importanti. E poi io alla crisi del Napoli non ho mai creduto: pareggiare a Bologna e con il Genoa non significa stare in difficoltà. Sono due campi difficilissimi».
Come quello del Lecce? «Beh si. Dobbiamo salvarci. E il livello delle squadre medio-piccole di questo campionato è cresciuto molto. Arrivare allo scontro con il Napoli con gli stessi punti era impensabile questa estate ma sappiamo che non saranno sempre rose e fiori e che verrà il tempo in cui il sole non ci sarà. Per noi è un test complicato, anche perché le squadre come la nostra fanno fatica a giocare ogni tre giorni».
Cambio complicato tra Garcia e Spalletti? «Bisogna fare sempre i conti con la messa a punto di una nuova squadra a inizio stagione. Chi arriva deve sistemare delle cose e deve capirne altre. Garcia lo conosciamo tutti, perché a Roma ha lavorato molto bene».
Andrea Alati
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