Sconfitta pesantissima per i campioni d’Italia in carica (la seconda in campionato dopo il ko con la Lazio), che allontana gli azzurri dalle zone alte della classifica col Milan che vola a +7. La Fiorentina, invece, continua a stupire e, grazie a una gara di corsa, cuore e lucida follia, raggiunge la Juventus al terzo posto a quota 17.
Napoli, così non fai paura. Fiorentina folle e cinica, Garcia ancora battuto in casa
Il Napoli si rituffa in campionato dopo la bruciante sconfitta casalinga contro il Real di Ancelotti in Champions. A Fuorigrotta arriva la Fiorentina di Vincenzo Italiano, desiderio mai nascosto di patron De Laurentiis per il post Spalletti, reduce dal deludente 2-2 di Conference contro il Ferencvaros di Dejan Stankovic. Una partita che si preannuncia spettacolare per il modo di giocare delle due squadre in fase d’attacco.
L’espressione delle idee di queste due squadre è ovviamente più ampia del mero senso offensivo, ma è legata a dei principi riconoscibili, dei veri e propri marchi di fabbrica. E se Garcia può contare sulla forza e la qualità di Osimhen, il suo rivale mette in campo (nel terzo quarto di gara) la classe e il talento di Nico Gonzalez, già sei gol in questo inizio di stagione (3 in campionato e 3 in Europa), che riesce a sopperire al deludente rendimento dei panzer Beltran e Nzola.
Andiamo al campo: padroni di casa in versione cimiteriale, con la nuova tenuta che celebra la notte delle streghe d’impronta celtica. Fiorentina in abito bianco da trasferta. Ebbene, come preannunciato, la partita è frizzante sin dai primi minuti, con due occasioni importanti nelle due aree di rigore nei primi cinque minuti, preludio al gol degli ospiti che sbloccano il match con l’ex Torino Brekalo. Il gol galvanizza gli uomini di Italiano, che mettono alle corde un Napoli impreciso e inconcludente, ma che trovano il punto del pari allo scadere del primo tempo con un rigore concesso per fallo di Terracciano su Osimhen (su errore clamoroso di Parisi in appoggio). Osimhen si riprende la responsabilità di calciare dagli undici metri e non sbaglia.
Nella ripresa, l’atteggiamento dei padroni di casa è più propositivo, ma continua ad essere la copia sbiadita della squadra che lo scorso anno ha dominato la Serie A, Osimhen si fa ipnotizzare da Terracciano dopo essersi creato un’occasione molto ghiotta e la compagine toscana gela il Tempio di Fuorigrotta con Jack Bonaventura (sì, ancora lui, al sesto gol in carriera contro gli azzurri…) e, nel recupero, col neo entrato Nico Gonzalez. Viola senza paura, Napoli che si fa il funerale da solo.
Tre punti meritatissimi, per la cronaca, perché il gruppo viola tiene il campo da grande squadra. Mentre il Napoli è già al terzo ko interno tra campionato e Champions League: preoccupante. Ora le sconfitte iniziano a essere davvero troppe. Così come le scelte sui cambi: perché Osimhen, il giocatore migliore insieme a Politano, ancora sostituito?
Napoli (4-3-3): Meret 5; Di Lorenzo 5.5, Natan 6, Ostigard 5.5, Olivera 5; Anguissa 5.5 (32′ Raspadori 5.5), Lobotka 5.5 (31′ st’ Gaetano NG), Zielinski 5 (31′ st’ Lindstrom 5.5); Politano 6.5 (12′ st’ Cajuste 5), Osimhen 6.5 (31′ st’ Simeone NG), Kvaratskhelia 5.5. All: Garcia 5.
Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano 7; Kayode 7 (38′ st’ Ranieri NG), Milenkovic 6, Martinez Quarta 6.5, Parisi 5.5; Arthur 6.5 (38′ st’ Infantino NG), Duncan 6.5 (38′ st’ Mandragora NG); Ikoné 7 (44′ st’ Comuzzo NG), Bonaventura 7.5, Brekalo 7 (28′ st’ Nico Gonzalez 6.5); Nzola 5.5. All: Italiano 7.
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