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Il nuovo Napoli di Tudor: pressing alto e riaggressione feroce del pallone, ecco come potrebbero giocare gli azzurri |FOCUS

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, incontrerà in mattina Igor Tudor, ex allenatore di Verona e Marsiglia. L’addio di Rudi Garcia è ormai imminente e il patron azzurro pensa ad un traghettatore fino a giugno, per poi ricominciare un ciclo.

Il nuovo Napoli di Tudor: pressing alto e riaggressione feroce del pallone, ecco come potrebbero giocare gli azzurri |FOCUS

Il tecnico croato predilige il 3-4-2-1 e il pressing alto, così da interrompere sul nascere le possibili costruzioni dal basso degli avversari. Anche se ha sperimentato il 4-2-3-1 durante la sua esperienza al Galatasaray, il suo credo appartiene sempre al tridente difensivo. A Marsiglia e a Verona, Tudor ha sempre schierato tre uomini dietro, dimostrando la sua fedeltà al modulo. Il suo modulo preferito, il 3-4-2-1, può anche evolversi in un 3-5-2, come ha dimostrato durante il suo periodo all’Udinese. Le squadre di Igor Tudor sono sempre state contraddistinte da agonismo e pressing alto. Lui ama aggredire l’avversario fin dentro l’area di rigore, recuperando il pallone il più vicino possibile alla porta e bloccando la costruzione avversaria. Con Tudor in panchina, il Napoli potrebbe finalmente tornare a giocare un calcio aggressivo, cercando di segnare con pochi passaggi veloci.

Come giocherebbe con il Napoli?

È difficile immaginare un passaggio alla difesa a tre, anche se Rrahmani e Natan hanno già esperienze in questo assetto tattico. Un possibile schieramento potrebbe essere il 3-4-2-1: Rrhamani sulla destra, Natan o Ostigard al centro e Juan Jesus sulla sinistra. Di Lorenzo e Mario Rui sarebbero gli esterni a tutta fascia, abituati a giocare in quelle posizioni. In mediana, Lobotka potrebbe avere qualche difficoltà con un modulo a due centrocampisti, ma è un elemento imprescindibile. Accanto a lui, Anguissa sarebbe la scelta più adatta per coprire le giuste posizioni. Lindstrom, il più costoso acquisto dell’estate, si adatterebbe perfettamente al modulo, avendo brillato alle spalle della punta nell’Eintracht Francoforte. Kvaratskhelia potrebbe completare il centrocampo, spostandosi in avanti o allargandosi sulla sinistra. Tudor ha anche l’opzione di Raspadori, una valida alternativa per l’attacco, insieme a Zielinski, che può anche coprire maggiormente il centrocampo, come Elmas. In avanti, Osimhen sarebbe la punta di diamante, con Simeone come valida alternativa, oltre al talentuoso ex Sassuolo. Il più penalizzato sarebbe forse Politano, che ha dimostrato grande forma in questa prima parte di stagione, considerato un esterno puro che potrebbe adattarsi come laterale spingendo più in avanti.

Con Tudor al comando, il Napoli potrebbe finalmente riscoprire la sua vocazione offensiva, sfruttando la velocità e l’aggressività per mettere in difficoltà gli avversari.

Ipotizzando un 4-3-3?

Quella che appare, almeno sulla carta, la scelta più logica è restare con il 4-3-3. L’ex tecnico del Marsiglia potrebbe variare qualcosa nelle gerarchie, preferendo un difensore come Ostigard piuttosto che Rrahmani, e gli azzurri tornerebbero a difendere con una linea alta. Poche variazioni insomma, ecco i possibili undici:

Meret; Di Lorenzo, Natan, Ostigard, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia.

Carlo Gioia

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