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Kvara spreca, Gatti graffia. Juve “siderurgica”, azzurri affondati

Allo Stadium i tifosi partenopei, delusi dall’andamento della squadra campione d’Italia, si aggrappano ai dolci ricordi, a quel 31 ottobre 2009 passato alla storia, quando la squadra di Mazzarri superò in rimonta la Vecchia Signora. A Torino però la storia cambia: i bianconeri vincono grazie a un colpo di testa di Federico Gatti e si riportano in vetta alla classifica in attesa di Inter-Udinese. Al Napoli solo le briciole e i rimpianti per aver sbagliato (con Kvara) il gol sblocca-partita.

Kvara spreca, Gatti graffia. Juve “siderurgica”, azzurri affondati

Vittoria pesantissima della Juventus che supera i campioni d’Italia a “corto muso”, terza sconfitta consecutiva tra campionato e Champions League, invece, per il Napoli, che fallisce il sorpasso nei confronti della Roma e rischia di essere scavalcato dalla Fiorentina (impegnata domenica proprio contro i giallorossi) e dal Bologna.

Dopo il gol decisivo nel finale del match contro il Monza, il difensore bianconero si ripete anche nella notte dello Stadium siglando, al 51′, la rete che vale i tre punti per la squadra di Massimiliano Allegri, con un colpo di testa su cross di Cambiaso. Nei primi 45 minuti di gioco, da segnalare una grande occasione per la Juventus, con il tiro da distanza ravvicinata di Vlahovic murato da Natan, e due per il Napoli, prima con l’errore di Kvaratskhelia a tu per tu con Szczesny e poi con il portiere polacco protagonista di una grande parata sul tiro a botta sicura di Di Lorenzo. Nella ripresa, i bianconeri colpiscono subito un palo con Vlahovic, anche se Orsato ferma tutto per fuorigioco, prima di passare in vantaggio. L’ultimo sussulto della squadra di Mazzarri corrisponde a un gol annullato a Osimhen al 70′, con il nigeriano bravo a sfruttare un rinvio sbagliato di Szczesny per trovare il pareggio, ma il tutto viene vanificato dal fuorigioco dello stesso numero 9 sul suggerimento di Politano.

Con sei reti da situazioni da calcio da fermo, nessuno ha fatto meglio degli uomini di Allegri. Che così sono riusciti a innescare la produzione di uomini anche di altri reparti, bravi a riempire l’area, in risposta alla crisi d’astinenza delle punte. E Federico Gatti è un po’ il simbolo di questa continuità squisitamente allegriana. La Juventus è un mostro di cinismo, nonostante qualche amnesia di troppo non sfruttata dagli avversari. Quinta sconfitta in campionato in quindici partite, per il Napoli. Tre con Garcia in panchina, due con Mazzarri che domenica sera potrebbe ritrovarsi anche sesto in classifica, fuori dalla Champions.

Juventus (3-5-2): Szczesny 6.5; Gatti 7.5, Bremer 6.5, Danilo 7; Cambiaso 6.5 (47′ st Rugani NG), McKennie 6.5 (47′ st Iling Junior NG), Locatelli 6, Rabiot 6.5, Kostic 6.5 (37′ st Alex Sandro NG); Vlahovic 5.5 (25′ st Milik 6), Chiesa 7 (37′ st Kean NG). All.: Allegri 6.5

Napoli (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 6, Rrahmani 5, Juan Jesus 6, Natan 5 (27′ st Zanoli 5.5); Anguissa 5, Lobotka 6 (41′ st Cajuste NG), Zielinski 5.5 (20′ st Elmas 5.5); Politano 5.5 (27′ st Raspadori 5.5), Osimhen 6.5, Kvaratskhelia 5.5 (41′ st Simeone NG). All.: Mazzarri 6.

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