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Napoli, Raspadori: “Mi avevano cercato Juventus, Milan ed Inter, ma qui sono felice”

“Sono felice di giocare nel Napoli, anche per la storia dei calciatori, vorrei ricordare solo Maradona e Juliano, che hanno indossato questa maglia”. Parola di Giacomo Raspadori che all’ombra del Vesuvio sembra aver trovato una nuova dimensione. Fra i migliori prospetti del calcio italiano, l’attaccante emiliano si è preso la scena e la Nazionale negli ultimi mesi complice anche l’ottimo rapporto con il commissario tecnico Luciano Spalletti che lo ha plasmato e inserito nella propria formazione ideale.

Napoli, Raspadori: “Mi avevano cercato Juventus, Milan ed Inter, ma qui sono felice”

In una lunga intervista rilasciata a Walter Veltroni sulla Gazzetta dello Sport, Giacomo Jack Raspadori ha parlato del suo rapporto con la città partenopea dove è approdato nel 2022 conquistando subito il terzo scudetto della sua storia. “Io sono ambizioso e sapevo che questo era il luogo giusto: dopo il magnifico tempo trascorso al Sassuolo, avevo bisogno di uscire dalla mia comfort zone, di lottare per uno scudetto e nelle coppe internazionali. All’inizio è stato strano, ma qui c’è energia, si vive la gioia di vivere e si percepisce una passione per il calcio che è febbre e amore vero, collettivo, quotidiano. Sono felice, qui. Lo scudetto era nell’aria, quell’energia ci sospingeva. La città fibrillava, e noi con lei: è stata una vittoria della squadra, dell’allenatore, della società. Ma anche di tutta la città: si percepiva un desiderio comune, un’attesa vissuta in ogni casa che poi è diventata gioia collettiva – ha raccontato Raspadori -. Quest’anno? Penso sia fisiologico, dopo la vittoria dello scudetto. Non è un alibi, ma l’anno scorso è stato emotivamente dispendioso, non siamo abituati a vincere, non abbiamo sempre la cattiveria che discende da quella convinzione. Dobbiamo ritrovarla, ci stiamo lavorando. Siamo una grande squadra. Non possiamo e non dobbiamo dimenticarlo mai”.

Il calciatore di Castel Maggiore ha avuto modo di incontrare diversi” maestri”, fra cui spicca senza dubbio il nome di Roberto De Zerbi che ha puntato su di lui nonostante la giovane età e lasciandogli l’opportunità di centrare il grande sogno che aveva sin da bambino: vestire la maglia della Nazionale.

“Sono stato fortunatissimo, ho trovato sempre allenatori di alto livello, anche dal punto di vista umano. Se devo dirne uno, non posso che ricordare Roberto De Zerbi. Lui mi ha fatto esordire in A e mi ha sempre dimostrato una fiducia incondizionata. A un certo punto si pensava fosse giusto che andassi in prestito in Serie B. Lui si oppose, mi ha sempre voluto al centro dei suoi progetti. Con De Zerbi mi sono reso conto delle mie possibilità. Se non avessi incontrato uno come lui, il mio destino forse sarebbe stato differente – ha sottolineato Raspadori -. Solo a parlare di Nazionale ti emozioni. Poterne far parte ti trasferisce un’energia pazzesca. Sai che stai rappresentando il tuo Paese, migliaia di bambini che avevano o hanno il tuo stesso sogno e che non riusciranno a realizzarlo. Tu sei con l’azzurro addosso anche per loro. Il mio primo ricordo di quella maglia sono i Mondiali del 2006. Avevo sei anni e credo sia, in assoluto e in generale, il primo momento della mia memoria”.

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