Home » Napoli, i nuovi propositi per l’anno che verrà: un cambio di rotta e…
Napoli Napoli OF News

Napoli, i nuovi propositi per l’anno che verrà: un cambio di rotta e…

napoli

Gli azzurri chiudono il 2023, quello che li ha riportati sul trono d’Italia, con una strana e inattesa depressione da risultato. De Laurentiis si è preso le colpe delle scelte estive, ma oltre alla presa di coscienza ora serve anche un vero cambio di rotta.

Napoli, i nuovi propositi per l’anno che verrà: un cambio di rotta e…

Lo scudetto dell’organizzazione, nella città che l’oleografia nazionale dipinge come capitale dell’improvvisazione. Una risposta ai “luogocomunisti”. Basta imporsi con se stessi, darsi delle regole e rispettarle. Basta non ascoltare le voci lagnose, i lamenti, i rigurgiti neoborbonici. Vale per il calcio e per le imprese.

SPALLETTI, POI GARCIA E ORA MAZZARRI… – Vedi Napoli e poi vinci. I primi due scudetti del Napoli erano targati Maradona, il terzo è arrivato in forza del gioco. Al secondo anno, Luciano Spalletti ha costruito una squadra quasi perfetta. Poi se ne è andato, consapevole di come a Napoli sia difficile sopravvivere alla vittoria, a meno di non essere trascendenti come Maradona. E infatti, dopo la presentazione in pompa magna a Capodimonte del nuovo tecnico Garcia, una serie di ampollosità verbali (squadra ingiocabile, allenabile da chiunque, casting aperti di oltre 40 nomi, ndr), già a inizio stagione gli azzurri davano l’idea di una squadra stanca (frutto di una preparazione estiva troppo blanda?), sempre in ritardo sulle seconde palle e con una difesa colabrodo. Nei momenti di difficoltà, l’ex Roma ci ha messo del suo con qualche sostituzione discutibile che ha generato musi lunghi e risultati deprimenti. Il Violino si è scordato, De Laurentiis l’ha prima commissariato, poi delegittimato, infine esonerato. E allora via all’ultimo giro di Wal…ter. Sì, quel Walter Mazzarri che, dopo oltre dieci anni si ripresenta all’ombra del Vesuvio, in un’operazione di fatto servita più all’ambiente che alla squadra. Una sorta di “lavoro per l’anima” dopo il traumatico passaggio dalla guida familiare di Spalletti all’incomunicabilità Garciana. E per il gruppo, se non dal punto di vista comunicativo, no. Non è servita. Il padre del 3-5-2, reduce da un anno di inattività e due esoneri a Torino e Cagliari non può far fare un clic mentale a un team, di respiro internazionale per filosofia e profili, che non conosce la sua storia napoleatna.

La classifica è ancora corta, ma la squadra mostra ancora un disagio strano. Il Napoli è sfilacciato, storto. Nei prossimi mesi si gioca tutto. Se la strada è quella giusta, come dice Mazzarri, i risultati dovranno dimostrarlo. Dopo sarà troppo tardi.

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com