Scamacca sarebbe il 9 ideale, ma la sua stagione all’Atalanta è a dir poco discontinua. Raspadori può giocare in più ruoli e il c.t. lo conosce e stima come pochi: però con Mazzarri sta faticando. Retegui è il più in condizione: da capire se fisicamente è recuperato. Kean è un’incognita: sarebbe utilissimo su tutto il fronte d’attacco per strapotere fisico e versatilità, ma non gioca da due mesi. Immobile era il capitano designato, però infortuni e flessioni di rendimento lo tormentano da tempo. E Lucca sta a guardare: segna ma è ancora tutto da decifrare. Il “dilemma” se lo pone la Gazzetta dello sport…
Italia, chi giocherà centravanti all’Europeo? Cosa dice la Serie A e le gerarchie di Spalletti
Cinque centravanti, forse sei, per probabili tre posti nella lista di Spalletti. Nessuno che convinca totalmente. Non abbiamo il crac, Lewandowski, Haaland, Kane, Mbappé, neanche Morata, Giroud, Vlahovic e Lukaku. La lista dei 23 per l’Europeo va presentata entro il 7 giugno, ma quel giorno i giochi saranno già fatti tra campionato, Champions e tournée Usa. Quattro mesi per convincere il c.t. che non ha mai nascosto le sue preferenze ma non può prescindere dalle risposte sul campo. Gli slot in gioco in attacco dovrebbero essere sei. Spalletti ricorrerà probabilmente a tre esterni di ruolo (Chiesa, Zaniolo e Berardi i candidati forti) e a tre centravanti (Scamacca, Raspadori e Retegui al momento in vantaggio). Kean, Politano, Immobile ed El Shaarawy all’inseguimento, prosegue la rosea.
Scamacca, Raspa e Retegui sono in vantaggio anche per… ko tecnico. Mancano gli avversari. Immobile (4 gol) deve dare una svolta — che ancora non si vede — alla sua stagione. Kean (zero reti) potrebbe giocare in tutti i ruoli, ideale per ripartenze e pressing, solo che è lungodegente: se ritrovasse condizione potrebbe strappare una maglia. Politano, El Shaarawy, forse Orsolini possono rientrare se Spalletti deciderà per quattro esterni di ruolo. Lucca sembra aver trovato nell’Udinese dimensione e gol (6) dopo tante promesse non realizzate. Non è detto che basti, chiude la Gazzetta.
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