A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Oliver Glasner, ex allenatore dell’Eintracht Francoforte di quando c’era Lindstrøm: “Cosa ricordo della doppia sfida contro il Napoli di Spalletti? Non ho bei ricordi perché il Napoli è stato superiore, era in forma strepitosa e non c’è stato niente da fare.
Lindstrøm? Ci sono diversi fattori a volte quando un giocatore non riesce a trovare la propria posizione in campo e a dare il suo rendimento: una è sicuramente quella che all’inizio del 2023 Lindstrøm è stato a lungo infortunato, per tre mesi, poi c’è stato questo trasferimento a Napoli che è una piazza importante. Il cambiamento, andare in un nuovo paese e in nuovo campionato, bisogna prima ambientarsi. Il vero Lindstrøm ancora non è arrivato a Napoli.
Lindstrøm esterno a tutta fascia? No, lo vedo giocare meglio negli half-spaces tra le linee, da lì può partire per i suoi dribbling e soprattutto per le sue corse in profondità, oltre a concludere più spesso.
Perché scelsi Lindstrøm dal Brøndby? Quando lo valutammo, su tutto era importante che fosse professionale e che fosse un ragazzo fantastico che voleva lavorare e che ascoltava. Rimanemmo impressionati soprattutto dalla sua velocità, dai suoi dribbling, dal suo inserirsi negli spazi. Questo mi ha fatto capire che fosse un giocatore che può arrivare ad alti livelli per la sua voglia di imparare e il suo professionismo.
Il Napoli dell’anno scorso? Ci sono sempre diversi fattori che non possono essere analizzati da lontano, ma io ho constatato che il Napoli dell’anno scorso anche verso la fine della stagione non era più quel Napoli con tutta quella freschezza e qualità dentro. L’uscire dalla Champions League è stato anche una dimostrazione di questo. Anche la sconfitta in Champions League e le ultime partite hanno fatto capire che anche questo Napoli con diversi infortunati era arrivo al limite. Però i dettagli non si possono analizzare da lontano.
Se Lindstrøm può fare il ruolo di Zielinski nel 4-3-3? Assolutamente, lo vedo molto in questa posizione, molto più pericoloso per la fase offensiva. Ha già giocato in questa posizione quando giocava nella Nazionale U21. L’unica cosa che bisognerebbe valutare è l’approccio per la fase difensiva, come lui la gestisce”.
Antonio Napoletano
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