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Luigi De Laurentiis replica ad ADL: “La mia prima squadra è il Bari, mi dissocio dalle parole di padre”

de laurentiis aurelio luigi

La conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis, tenutasi quest’oggi a Castel Volturno, ha suscitato molteplici polemiche. Il presidente azzurro, infatti, avrebbe parlato del Bari, altra squadra appartenente alla FilmAuro, come una -letteralmente- “seconda quadra”. Ciò ha suscitato l’ira e la rabbia dei tifosi della squadra pugliese.

Luigi De Laurentiis replica ad ADL: “La mia prima squadra è il Bari, mi dissocio dalle parole di padre”

Il Bari, dopo esser stato a novanta secondi dalla Serie A, non sta passando un periodo facile. La squadra pugliese, infatti, stenta a decollare in campionato e, a causa dei risultati che non arrivavano, si allontana sempre più dalla zona playoff. Questa mattina, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel corso della sua conferenza stampa, ha parlato dell’altro club di sua proprietà, definendolo come “Seconda squadra”.

Questo ha inevitabilmente provocato l’ira dei tifosi baresi che si sono scagliati, come già fatto più e più volte nel corso della stagione, contro il loro e suo padre. Non è tardata ad arrivare la risposta di Luigi De Laurentiis, che sul suo profilo Instagram ha risposto alle parole ( ritenute offensive) di suo padre.

La replica di Luigi De Laurentiis

Ecco quanto detto dal presidente del Bari: “È inutile che io ci giri intorno: devo dissociarmi dalle dichiarazioni rilasciate da mio padre, presidente dell’altra squadra della FilmAuro.
Così come non sempre un figlio la pensa come il proprio padre, può accadere che due soci non condividano la stessa visione aziendale.
Voglio credere che le parole di mio padre siano state mal interpretate o che lui stesso non si sia espresso con chiarezza, perché ovviamente non è possibile parlare di Bari e del Bari derubricandole a seconda squadra del gruppo non solo perché non è vero ma, inoltre, non rende giustizia alla storia di questa piazza. In ogni caso che ci sia stato un malinteso o meno, quanto accaduto è la dimostrazione nei fatti della totale autonomia che esiste fra le due realtà aziendali. Perché se il presidente dell’altra squadra del gruppo avesse gestito l’organizzazione del Bari, se sapesse come funziona il nostro settore giovanile, se avesse seguito in prima persona la creazione di questa struttura aziendale vocata a progetti ambiziosi, sicuramente non avrebbe parlato di
“seconda squadra”.

Dall’inizio della mia avventura ho agito autonomamente, con la mia impronta, i miei valori, il mio metodo aziendale: abbiamo strutturato un gruppo di lavoro che ogni giorno si occupa di gestire ogni aspetto della vita del Bari, assumendoci enormi responsabilità verso la città e i tifosi. Una volta avviata la macchina, ho rispettato ogni delega data e ogni ruolo affidato ai professionisti che ho scelto, senza mai abbandonare il Bari, ma costruendo una struttura solida abbastanza da poter essere indipendente e autonoma. Siamo arrivati a 90 secondi dalla Serie A, il nostro paradiso, ma siamo caduti e ci siamo fatti male. lo ci sono sempre stato e con fermezza ma senza alzare la voce ho motivato, sostenuto, investito ma, soprattutto, rispettato. E gli investimenti degli ultimi giorni ne sono una ulteriore prova.La mia prima squadra è il Bari e fino a quando sarò qui ne difenderò gli interessi, l’onore e i colori, con onestà intellettuale e morale e con impegno di fronte a chiunque.”

Vincenzo Schiavo

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