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Napoli, Mazzarri deve sfruttare gli uomini dalla panchina: contro il Milan la squadra è cambiata con le “riserve”! Lo confermano i numeri… |FOCUS

Napoli-Milan: una partita che ha dimostrato la forza e la fragilità della squadra azzurra. Nonostante la sconfitta, il Napoli ha mostrato un gioco equilibrato e una determinazione da ammirare. Ma c’è un elemento che non può essere trascurato: l’assenza di Victor Osimhen. Il centravanti nigeriano è senza dubbio il più forte della Serie A e la sua mancanza si è fatta sentire. Il match contro il Milan è stato preparato con grande attenzione da parte del Napoli. La formazione scelta da Mazzarri ha mostrato un equilibrio perfetto e nei primi 20/25 minuti gli azzurri hanno dominato il campo. Tuttavia, alla fine della partita si parlava di un avversario da Scudetto, mentre il Napoli si è rivelato una squadra fragile e vulnerabile. Non possiamo però mettere tutta la colpa su Mazzarri. Il tecnico è il meno responsabile della situazione attuale della squadra. Ciò che manca veramente al Napoli è un giocatore come Osimhen, capace di segnare gol e dare una svolta alla partita. La sua assenza si è rivelata un handicap troppo grande da superare.

Napoli, Mazzarri deve sfruttare gli uomini dalla panchina: contro il Milan la squadra è cambiata con le “riserve”! Lo confermano i numeri… |FOCUS

La partita tra Milan e Napoli non ha cambiato la percezione delle due squadre in questa stagione. I rossoneri continuano ad essere una squadra con un talento indiscutibile, capace di vincere con facilità certe partite. Dall’altra parte, il Napoli non manca di qualità e con il rientro di Osimhen la sua pericolosità crescerà inevitabilmente. Tuttavia, sul campo, il Napoli sembra ancora confuso. Nonostante ciò, ci sono ancora elementi che danno speranza per un riscatto nella seconda metà di stagione.

Durante la partita, il Milan è stato pressato con un’intensità raramente affrontata in questo campionato. Il Napoli ha concesso in media meno di 8 passaggi prima di intraprendere un’azione difensiva, il secondo numero più basso tra gli avversari del Milan in questa stagione. [Fonte dato: Calcio Datato]

I cambi effettuati durante la partita hanno permesso agli ospiti di passare più tempo nel terzo offensivo, ma fino agli ultimi minuti di gioco il Napoli ha faticato ad entrare in area con continuità. Solo nel finale della partita, 12 dei 22 palloni toccati in area sono arrivati dal 75′ in poi. Il Napoli ha mostrato alcuni miglioramenti grazie al passaggio al 4-3-3, ma non abbastanza da creare chiare occasioni da rete. Con l’ingresso di Politano al posto di Østigard, Mazzarri è tornato alle vecchie abitudini. La catena di destra si è rivelata il punto forte del gioco del Napoli nel secondo tempo. Non solo l’ala (Politano), la mezzala (Zambo Anguissa) e il terzino (Di Lorenzo) interagivano in quella zona, ma anche il metodista Lobotka e la mezzala opposta Zielinski, che spesso si univano a loro. Così, il Napoli costruiva dalla destra per poi tornare improvvisamente al centro o cambiare gioco. Matteo Politano è stato il protagonista di questa manovra, portando la palla al centro o triangolando con un compagno. Un’altra nota positiva per Mazzarri è stata la buona prestazione di Lindstrøm, che ha dato continuità al secondo tempo con il Verona. [Fonte dato: Calcio Datato]

Le difficoltà nel superare il terzo offensivo hanno portato il Napoli a cercare tiri soprattutto da fuori area. Solo il 42% delle conclusioni del Napoli sono state prese da dentro l’area, la seconda percentuale più bassa in questa stagione. La squadra ha calciato di più dall’Area Di Rigore nella gara contro il Sassuolo (76%), mentre ha calciato di meno in trasferta contro la Roma (29%). Per quanto riguarda i tiri da fuori, il Napoli ha calciato di più in trasferta contro l’Union Berlino (67%), mentre ha calciato di meno in trasferta contro il Braga (18%).

Carlo Gioia

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