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Champions League, il doppio ex Pepe Reina: “Napoli è dove mi sono sentito più amato”

Reina

L’estremo difensore spagnolo ha lasciato un ricordo indelebile tra i tifosi del Napoli. I supporters azzurri lo hanno apprezzato negli anni trascorsi nel capoluogo campano. Lo spagnolo ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del Corriere dello Sport: “Sono quattro i club che mi hanno segnato di più: il Barcellona mi ha formato come persona e lanciato in Liga; con il Liverpool ho raggiunto il top della carriera; Napoli è dove mi sono sentito più amato, ho avuto un divertimento speciale fuori e dentro il campo, ma resta il rimpianto di non aver vinto lo scudetto”.

Champions League, il doppio ex Pepe Reina: “Napoli è dove mi sono sentito più amato”

Il cuore diviso a metà. Ma con una pendenza all’azzurro.  Secondo la distinzione antropologica luciana – De Crescenzo, non Spalletti – Pepe Reina sarebbe certamente un uomo d’amore. Uno dei suoi tanti amici napoletani si preoccuperà eventualmente di spiegargli la storia del professor Bellavista e la differenza con gli uomini di libertà, ma tutto lascia supporre che sia proprio la categoria perfetta di questo monumento del calcio spagnolo, un totem, un leader, un campione del mondo e d’Europa: è nato a Madrid ma è cresciuto nel Barcellona, ed è rinato a Napoli…

“Non ho mica voglia di lasciare il calcio: a quasi 42 anni mi sento benissimo e mi piace sempre tantissimo”. Ha il contratto in scadenza a giugno, presto parlerà con il Villarreal per fare un altro anno.

Mandi un “suerte” a Calzona, ne avrà bisogno

“Ciccio merita da tempo una chance così. Era nei piani da tanto: ha fatto un grande percorso e tagliato un traguardo meritato dopo anni al fianco di Sarri. Un grandissimo in bocca al lupo a lui, allo staff e alla squadra”.

Dries centravanti è un made in Calzona

“Non fu l’unica intuizione: fece tantissime cose, all’epoca di Sarri. Ha meriti straordinari: un assistente con questi colpi ti dà una mano enorme”.

Osiamo: chi vince?

“Non lo so. Non lo so. Per abitudine, nel senso che è più abituato a certe partite, potrebbe essere il Barca. Vive un momento meno complesso, mentre il Napoli ha già cambiato tre allenatori. Però non è detto: se Ciccio, la squadra e il Maradona fanno tutto per bene, allora potranno fare festa”.

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