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Napoli-Barcellona, il pareggio che vale una vittoria: Calzona convince al debutto

Diciamolo chiaramente, il Napoli non aveva i mezzi per provare a vincere la partita contro il Barcellona. Certo, d’avanti agli azzurri c’era uno dei Barcellona più in difficoltà degli ultimi anni, con un allenatore, Xavi Hernandez, di cui è già ufficiale l’addio a fine stagione, ma i partenopei venivano da una seduta tattica e una tecnica con l’allenatore diventato tale da sole 10 ore, dopo l’esonero di Mazzarri. Il pareggio, mai come in questi casi, vale quanto una vittoria.

Napoli-Barcellona, il pareggio che vale una vittoria: Calzona convince al debutto

Partiamo dalla conferenza stampa di Calzona: “C’è stato un disordine dal punto di vista tattico”, è la frase che il commissario tecnico della Slovacchia ha ripetuto più spesso, riflettendo anche sul lavoro che dovrà essere fatto da tutta la squadra, che dopo questo importantissimo risultato si concederà al suo nuovo mister per provare a salvare il più possibile la stagione.

L’inizio del match è da film horror, con il Barcellona che, grazie ad una pressione alta molto efficace, costringeva il Napoli all’errore nella prima fase di impostazione, e con la libertà lasciata a Yamal che ha messo in grande difficoltà gli azzurri. Gundogan, con i suoi inserimenti tra le linee, alternandosi con Pedri, ha recato non pochi disturbi alla linea difensiva del Napoli, costretta a spezzarsi in moltissimi casi e favorendo ulteriori inserimenti da parte delle mezz’ali. Tutto ciò ha portato alle varie occasioni del primo tempo avute dal Barcellona, con Meret, probabilmente il migliore in campo in questi 45′, costretto a compiere dei miracoli che hanno lasciato in vita il Napoli.

Il secondo tempo continua su questa lunghezza d’onda, arrivando fino al gol di Lewandowski, che però ha cambiato tutto: il Napoli ha reagito, proponendo grazie a Calzona un concetto di spallettiana memoria, quella di difendere partendo dall’attacco. Infatti, gli azzurri, partendo dagli attaccanti, iniziano ad eseguire una pressione fino all’area di rigore spagnola, con Osimhen, che in questo è maestro, vista la sua capacità di saper rincorrere, e non a caso, tutti gli avversari.

Il Napoli quindi, con un atteggiamento coraggioso e ricco di responsabilità, inizia a giocare fino ad arrivare al gol del definitivo pareggio, assolutamente meritato dagli azzurri, al contrario di quanto detto da Xavi in conferenza stampa. Gli xG del Napoli arrivano a circa 0.95 mentre quelli della squadra spagnola toccano i 0.75, il dato più basso della stagione del Barcellona. Quindi, superando al meglio la prima pressione, gli azzurri hanno smascherato una squadra fragile difensivamente e al quale possono essere causate grandi difficoltà.

Con questa prestazione, soprattutto quella del secondo tempo, Calzona ha dimostrato di avere il coraggio, forse a questo punto della stagione anche disperato, che non hanno avuto i suoi predecessori. Ovviamente, una rondine non fa primavera, ma rispetto a conferenze stampa dove i tifosi del Napoli hanno rischiato di farsi abbindolare a dichiarazioni davvero fuori luogo come “Più perdiamo e più ci avviciniamo alla vittoria” oppure “Abbiamo giocato bene ma ci gira sempre male”, quella di ieri è sembrata un tentativo fatto, da parte del mister, di mettere il calcio davanti a tutto, lasciando a casa gli alibi fastidiosi che possono solo che fare male alla piazza.

Per il Napoli è arrivato il momento dei fatti e non quello delle parole. Da adesso in poi, mettendo da parte un possesso palla sterile, orizzontale e poco coraggioso, la parola chiave per la squadra azzurra sarà “coraggio”, il quale può portare anche ad un errore grave, ma nel gioco del calcio non si vince se non si rischia. Visto che il problema degli azzurri non è mai stato fisico, ma solo tattico e quindi mentale, Calzona contro il Barcellona ha evitato di schierare un fortino in stile Mazzarri, ma ha puntato su una difesa offensiva e alta, con un Anguissa che è salito in cattedra ricordando il 99 di non pochissimi mesi fa.

Ora Calzona ha il tempo per prendere le misure e preparare al meglio la partita di ritorno, insieme anche a quelle del campionato, per andare, o almeno provare a colpire in casa una squadra che sembra davvero in difficoltà. Il Napoli ha dimostrato che può ancora dire la sua, con Calzona che ieri è sembrato l’uomo giusto per questa situazione tragica vissuta dalla città e dalla squadra, anche se tutto sommato è arrivato solo un pareggio, che comunque sfavorisce gli azzurri. Tuttavia, se Napoli è la città dei miracoli e dei sogni, a volte un pareggio vale molto di più di una vittoria.

Mario Di Domenico

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