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Napoli, Calzona premia il merito e non i nomi. Il diktat del tecnico

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Prove di rivoluzione. Non nel modulo, bensì nei concetti e nella gestione del gruppo. Francesco Calzona non perde tempo e sta già cercando di plasmare il Napoli a suo piacimento.

Napoli, Calzona premia il merito e non i nomi. Il diktat del tecnico

Esordio assolutamente onorevole sulla panchina del Napoli. Per tutto il primo tempo risulta calmo e riflessivo nel cercare di carpire l’essenza della sua squadra al suo primo, anzi secondo giorno di lavoro. Nella ripresa, specie dopo il gol di Osimhen, si trasforma e diventa tarantolato. Dal canto suo, si rivela abile a comunicare ai suoi giocatore di superare gli scogli di inizio match iniziali col possesso palla ragionato e avanzando il baricentro in modo tale da inceppare i meccanismi di un Barcellona rigoglioso nella fase offensiva, ma piuttosto fragile dalle parti della retroguardia. Mentalista, riporta Eurosport.

Il tempo è poco, serve essere efficaci: qualcosa col Barcellona si è già intravisto. Soprattutto una grande intensità e una compattezza che sembrava persa nelle due precedenti gestioni. Senza dimenticare l’assenza, quasi totale di un possesso sterile, a tratti lezioso: quando possibile meglio verticalizzare e sfruttare la profondità. D’altronde un asso come Osimhen va sfruttato al massimo.

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La parola collettivo, sottolinea Il Mattino, è un mantra per Calzona: non a caso in Champions le linee sono state più strette. E non è mai mancata l’impostazione da dietro, altro punto di partenza del tecnico calabrese, ex collaboratore di Spalletti e Sarri. Sempre partendo dal 4-3-3 che rimarrà il modulo base. Non meno importante il concetto di meritocrazia, unito a quello di rispetto: giocherà solo chi sta in forma, sul pezzo. Le gerarchie verranno in parte archiviate: basti pensare a Kvaratskhelia, sostituto nel bel mezzo della gara col Barcellona al Maradona. La stizza al momento del cambio potrebbe costare cara al georgiano, ossia la panchina domenica a Cagliari.

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