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Repubblica- De Laurentiis ha tante colpe ma di colpevoli ne copre troppi! Da Chiavelli e Sinicropi a Meluso e Micheli: sono tutti responsabili…

Italian businessman Aurelio De Laurentiis arrives for the screening of the film "Freaks Out" presented in competition on September 8, 2021 during the 78th Venice Film Festival at Venice Lido. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato la situazione in casa Napoli, soffermandosi sul presidente De Laurentiis.

Repubblica- De Laurentiis ha tante colpe ma di colpevoli ne copre troppi! Da Chiavelli e Sinicropi a Meluso e Micheli: sono tutti responsabili…

Due mesi e 9 partite al termine del campionato. Tranne la capolista, poche società immaginano come finirà. Il Napoli ignora anche il passato. Si è smarrito nel buio. Non sa come sia finito dal primo al settimo posto, dal 4 maggio 2023 ad oggi ha perso 49 punti sull’Inter che guida la classifica. È ancora avvolto di misteri un crollo senza precedenti, niente di più comodo che scaricare le responsabilità sul presidente. Colpe ne ha tante, ma De Laurentiis colpevoli ne copre anche troppi. Qui i motivi sono più chiari. Nessuno vuole scendere dal carro dello sconfitto, dove c’è posto per tutti. Per lo stesso De Laurentiis che ha raggiunto uno stabile equilibrio finanziario. Il Napoli ha registrato 117 milioni di margine operativo lordo a giugno 2023, altri 200 previsti alla prossima chiusura di bilancio 2024 con i premi Champions e le plusvalenze. Ma nel grande equivoco dell’unico responsabile si nasconde l’intera catena di comando, dall’amministratore delegato Andrea Chiavelli, al capo Scouting Maurizio Micheli che solo a Napoli fa anche mercato, i direttori sportivi Mauro Meluso in prima e Antonio Sinicropi in seconda, entrambi calabresi e senza poteri.

Ripartirà il Napoli, quando e con chi? Quanto sia importante la compravendita di calciatori è dimostrato in positivo per il Milan . Ricava 40 gol dai soli giocatori acquistati, 12 dall’americano Pulisic. Dai nuovi arrivati l’Inter ha 24 reti, 10 di Thuram. Lo stesso studio richiama i bei colpi di Dybala 12 e Lukaku 10 per la Roma , 10 di Zapata per il Torino. In controluce il Napoli dai due mercati trae un gol e mezzo di Ngonge al Verona, mezzo perché il secondo del belga è per la Lega autogol del Verona. Dimostrare il flop del Napoli nonostante il costoso Ufficio Scouting è agevole. È l’aritmetica che diventa opinione. Basta sommare le apparizioni in minuti: dai 70 di Ngonge alle 19 comparse di Lindstrom, con i suoi dubbi irrisolti sul ruolo, esterno erede di Lozano o interno come suggerisce Transfermarkt? Per fortuna c’è Politano. Si sono perse le tracce di Natan descritto come sosia di Kim, che valeva quasi tutta una difesa. Se è evidente la dissonanza tra il rendimento e i costi dei due mercati, non è ancora definita la formazione dirigenziale per la nuova campagna.

Coraggio, a chi tocca? C’è qualcosa che non dipende da De Laurentiis né dallo staff. Si parla e si legge dei possibili sostituti, si registra anche una richiesta del Barcellona per Lobotka. La grande incognita è invece Osimhen. Sia il presidente che Calzona sono chiamati a motivare il gigante nigeriano fermo a 11 gol, il 29 dicembre compie 26 anni, la cifra minima dei 130 milioni per la cessione è ghiotta, ma merita un’offerta. Né sono una credenziale per l’acquirente le 59 assenze nei 4 campionati tra infortuni e viaggi in Africa. Se davvero pensa di andare in Premier, deve tornare subito il ciclone dell’anno scudetto. Che parta o rimanga è il colossale interrogativo del prossimo ciclo.

Carlo Gioia

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