In un’intervista esclusiva concessa a La Sexta l’ex presidente della Federcalcio spagnola (RFEF) Luis Rubiales fornisce spiegazioni sulle indagini e sui procedimenti giudiziari aperti contro di lui negli ultimi mesi, tra cui l’inchiesta secondo la quale avrebbe dirottato un milione di dollari dalla RFEF alla società di costruzioni del fratello dell’ex direttore legale, Ángel González Segura, e alla società del suo amico Nene.
Spagna, Rubiales non ci sta: “Io vittima di persecuzione”
Il ministro andaluso, Antonio Sanz, ha insistito sul fatto che la giunta “non ha nulla da nascondere” in relazione ai contratti firmati con la Reale Federazione Spagnola di Calcio (RFEF) durante il periodo di presidenza di Luis Rubiales per lo svolgimento delle finali della Copa del Rey e delle partite della nazionale allo stadio La Cartuja di Siviglia. Segue l’intervista al diretto interessato:
“E’ una bugia – dice – come tante altre, come quella secondo la quale avrei terreni per la costruzione di alberghi in Arabia Saudita. Non posso nemmeno pagare una Coca cola senza aver dimostrato nulla. Hanno presentato 70 denunce contro di me. Le vittime sono la mia famiglia e i miei amici. Siamo in una società mediatica in cui vige la presunzione di innocenza per alcuni, ma non per tutti”. Durante l’intervista, Rubiales parla anche del suo bacio non consensuale con Jenni Hermoso, arrivando a chiedersi se lui venga interrogato “perché è un uomo” e la giocatrice no, dicendo che è vittima di una “brutale persecuzione”.
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