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Frosinone, Di Francesco: “Perché mi sono arrabbiato nel finale? Vi spiego…”

FROSINONE, ITALY - AUGUST 19: Eusebio Di Francesco head coach of Frosinone Calcio gestures during the Serie A TIM match between Frosinone Calcio and SSC Napoli at Stadio Benito Stirpe on August 19, 2023 in Frosinone, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

“Non mi voglio accontentare, potevamo prendere gol ma anche farlo. Devo far capire a tutti quanti che non ci possiamo accontentare se vogliamo arrivare all’obiettivo. Cheddira dal punto di vista prestativo è un calciatore che sai di avere sempre, avevamo bisogno di un centravanti che facesse più gol possibile. Il primo gol di Cheddira? Avevamo preparato questa pressione con Soulé. Stiamo portando a casa punti importanti, ci manca obiettivamente la vittoria ma tre risultati utili consecutivi danno forza alla squadra”.

Frosinone, Di Francesco: “Perché mi sono arrabbiato nel finale? Vi spiego…”

“Durante la partita bisogna essere lucidi, è una di quelle gare in cui anche una punizione può determinare una vittoria. Non ci possiamo accontentare, queste sono partite che a volte noi le abbiamo perse al 95esimo e dobbiamo anche avere il desiderio di volerle vincere. Cheddira? Lui ha giocato di più dall’inizio rispetto agli altri, poi in una fase l’ho alternato con Cuni e Kaio Jorge. Ma Cheddira dal punto di vista prestativo e di stare nella gara sai di averlo sempre. Poi se inizia anche a fare gol, buon per lui e buon per noi. Avevamo preparato questa pressione sul portiere, specialmente su Soulè. Avevamo detto di attaccarlo velocemente e ha rischiato di segnare lui, poi è stato bravo Cheddira. La prestazione la squadra l’ha fatta anche in passato, in questo momento ci manca un po’ la vittoria ma tre risultati utili consecutivi danno morale a questa squadra. Cosa dirò alla squadra? Non possiamo rilassarci. Siamo lì, veniamo da buone prestazioni ma la strada è ancora lunga. Se siamo ancora lì è anche per i nostri errori, la nostra inesperienza. Siamo venuti qui a giocarcela, ci fossimo messi tutti dietro avremmo sicuramente perso. C’era la sensazione di poter subire gol, ma anche quella di potergli far male e così è andata”.

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