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Salernitana, Dia: “Il club ha mentito, non mi sono mai rifiutato di entrare”

Continua la telenovela legata al caso Boulaye Dia in casa Salernitana. Il senegalese è fuori rosa nella società granata in seguito al match in trasferta con l’Udinese, dove rifiutò di entrare in campo nei minuti finali. L’ex Villareal è tornato a parlare della questione raccontando la sua versione dei fatti ai microfoni del giornale francese ‘L’Equipe’.

Salernitana, Dia: “Il club ha mentito, non mi sono mai rifiutato di entrare”

Una buona parte della retrocessione ormai alle porte della Salernitana in Serie B, passa per le mani di Boulaye Dia. Il numero 10 granata, o scorso anno è stato grande protagonista in A con sedici reti, regalando una salvezza tranquilla al suo club. Quest’anno fin dall’inizio il rapporto tra calciatore e società non è mai stato molto tranquillo, e questo lo ha portato a scendere poche volte in campo e deludere quando veniva schierato, risultando poche volte decisivo. Appena quattro reti per lui in questa stagione. Il bomber senegalese sta vivendo però questo ultimo periodo da separato in casa, dopo la vicenda che lo ha visto protagonista il giorno del match contro l’Udinese, a febbraio. Secondo Fabio Liverani, il classe ’96 si è rifiutato di scendere in campo nei minuti finali del match sul risultato di 1 a 1, e da lì il club ha deciso di metterlo fuori rosa. In questi giorni è circolata la voce di un suo possibile reintegro per tentare l’insperata salvezza. Per questo, Dia ha rilasciato una lunga intervista a ‘L’Equipe’, spiegando la sua versione dei fatti.

L’episodio in Udinese-Salernitana

“Sono circolate troppe informazioni, troppe bugie e voglio mettere le cose in chiaro. Voglio salvaguardare la mia immagine, la gente ha l’impressione che io abbia dei problemi. Ma io non ho mai avuto dei problemi. Il club ha mentito. Non mi sono mai rifiutato di entrare. Al minuto 80 il mister mi ha chiesto di andare a scaldarmi. Io ho scosso la testa, non pensavo che sarei entrato perché prima di quel momento non mi ero mai scaldato. Lui ha visto questo gesto e immediatamente mi ha detto “siediti” e ha mandato un altro ragazzo a scaldarsi. Poi abbiamo parlato nello spogliatoio. Mi disse che era una cosa che doveva rimanere fra di noi. Poi è andato in conferenza e ha detto tutto. Ma io non mi sono mai rifiutato di entrare, ho persino dei testimoni, dei compagni di squadra, pronti a confermarlo”.

La causa e la richiesta di risarcimento

“Ho parlato con tutti: l’allenatore, il presidente, con la squadra. Non è cambiato nulla. Ho parlato a lungo con l’allenatore ma non voleva capire nulla. Da quel momento mi sto allenando da solo, a parte. Il club mi ha fatto causa settimana scorsa. Hanno fatto richiesta ad un tribunale. C’è un procedimento in corso. Se dovesse continuare, sono pronto a presentare una denuncia anche io. Ma da quel momento il club ha deciso di mediare. Quanto mi sta chiedendo di danni? Venti milioni di euro e lo stipendio ridotto del 50% sino al termine della stagione. Il tutto senza giocare. Ora vogliono trovare un accordo per farmi giocare di nuovo. Vogliono incolpare me e ora vogliono un accordo. Il nuovo allenatore  mi vorrebbe di nuovo in campo per aiutare la squadra. Riceve regolarmente degli aggiornamenti sulla situazione. Più di una volta mi ha dimostrato che mi vorrebbe nuovamente in squadra ma non abbiamo un accordo”.

Il possibile reintegro

“Giocare di nuovo con la Salernitana? Certamente, sono sotto contratto e non ho mai voluto questa situazione. È stato il club, hanno dato tutto in pasto alla stampa. Ho parlato al presidente, non mi sono potuto spiegare, non mi è stata mai chiesta la mia versione dei fatti”.

Francesco Landi

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